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ESCLUSIVA / CASAL DI PRINCIPE – Disabile sequestrato e abusato, sotto accusa un professore e il suo amico

ESCLUSIVA / Casal di Principe (Maria Giovanna Pellegrino) -Disabile sequestrato e costretto ad avere rapporti sessuali con il professore e con l’amico del docente. Nei guai i due presunti stupratori: un insegnate di San Cipriano d’Aversa, l’altro di Villa Literno dove lavora in una Cooperativa, i quali sono stati iscritti nel registro degli indagati dal pm Antonella Cantiello della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per violenza sessuale aggravata su un minore diversamente abile che ha subito anche il sequestro di persona. I nomi degli indagati così come quello della vittima vanno tenuti nel cassetto per il riservo delle indagini e perché la storia denunciata potrebbe essere diversa. L’ambiente è quello di Casal di Principe, dove il reato di violenza sessuale appare più come un crimine contro la morale che contro la persona, dove le norme scaturite dalla convenzione di Ginevra potrebbero apparire come le regole di una fata, per cui i muri di omertà che vengono alzati sono spesso invalicabili anche per altri contesti storici. I fatti si riferiscono a degli episodi che sarebbero accaduti recentemente, tra giugno e i primi di luglio, venuti fuori con violenza, perché la vittima ha sputato il rospo, riuscendo a superare l’inibizione e la vergogna parlando con i suoi genitori. Il ragazzino a loro è riuscito a chiedere l’aiuto che per prima gli serviva per superare il trauma, svelando il segreto al quale era stato costretto dai suoi aguzzini. Il fanciullo sarebbe diventato il trastullamento sessuale dei due pervertiti, uno dei quali, il prof, è stato anche aggredito e picchiato mentre passeggiava a Casale da qualcuno che forse venuto a conoscenza del fatto e volendo  molto bene al bambino ha tentato in primis di far giustizia da sé, poco confidando nella giustizia delle aule dei tribunali. Una vicenda morbosa e pruriginosa alla quale fa da sfondo un sottostrato di squallore e perversione. Il pubblico ministero intende fare assolutamente chiarezza sui fatti denunciati presso i carabinieri e poi finiti sulla sua scrivania. L’obiettivo è accertare la verità e stabilire soprattutto se quanto raccontato dal ragazzino corrisponda alla realtà. Spesso si verifica, in questi casi, che le vittime continuano ancora a coprire i loro molestatori per paura di essere da loro uccisi o che gli stessi possano nuocere a qualche loro parente, per cui a volte trasferiscono su altri le accuse per le angherie subite, accusando persone diverse. Per capire tutto ciò il pm intende salvare le dichiarazioni del bambino con un incidente probatorio che ancora non è stato fatto e che dovrebbe essere svolto con tutti i crisma delle garanzie del caso. Presso l’abitazione del professore però gli investigatori sono già andati per una perquisizione con sequestro. Ora si aspettano gli esiti e nuovi interrogatori.

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2 commenti

  1. Animali per i quali ci vorrebbe la pena di morte ma solo dopo venti anni di lavori forzati e torture

  2. Non è la prima volta che abusano di ragazzini, reclutati soprattutto in parrocchia, e non sono i soli, ce ne sono altri… La gente sa, ma sta zitta per paura di ritorsioni.