Caserta – Sono dieci le province italiane maggiormente interessate dall’aumento della disoccupazione. Quelle che soffriranno di più saranno Napoli (+5.327 unità) e Caserta (+3.687), rispettivamente al primo e al terzo posto. In mezzo c’è la provincia di Roma (+5.299). Seguono Latina (+3.160), Frosinone (+2.805), Bari (+2.554), Messina (+2.346), Catania (+2.266), Siracusa (+2.045) e Torino (+1.993). E’ la classifica stilata dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre sulla base di una elaborazione dei dati Istat e delle previsioni Prometeia. Poche le realtà territoriali che, invece, vedranno diminuire il numero dei senza lavoro. I comparti manifatturieri, specie quelli energivori e più legati alla domanda interna, potrebbero subire dei contraccolpi occupazionali, mentre le imprese più attive nei mercati globali tra cui quelle che operano nella metalmeccanica, nei macchinari, nell’alimentare-bevande e nell’alta moda saranno meno esposte. Secondo gli ultimi dati presentati giovedì scorso dall’Istat, dal febbraio 2020 (mese pre Covid) fino a ottobre 2022 (ultimo dato disponibile), i lavoratori indipendenti (sono inclusi anche i soci di cooperative, i collaboratori familiari, etc.) sono scesi di 205 mila unità, mentre i lavoratori dipendenti sono aumentati di 377 mila. Inoltre, come ricorda sempre l’Istat, il rischio povertà nelle famiglie dove il reddito principale è riconducibile a un autonomo è superiore a quelle dei dipendenti.
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