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DRAGONI / PIEDIMONTE MATESE – Omicidio Ottaviani: Carini e Russo davanti ai giudici del riesame

Dragoni / Piedimonte Matese – Si è svolta ieri, primo dicembre 2022, l’udienza del riesame davanti al Tribunale della Libertà di Napoli, in favore dei due indagati finiti in manette nell’ambito dell’inchiesta nata dalla scomparsa dell’imprenditore Ottaviani. I difensori dei due indagati hanno chiesto, seppur con argomentazioni diverse, la liberazione dei propri assistiti; richiesta supportata dalla carenza  di gravi indizi di colpevolezza e dalla mancanza di reali esigenze cautelari. La decisione dei giudici partenopei – che potrebbe arrivare nelle prossime ore –  sarà fondamentale per il futuro dei due indagati che chiedono l’annullamento dell’ordinanza cautelare emessa pochi giorni fa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Santa  Maria Capua Vetere; ordinanza che ha ristretto in carcere Alfredo Carini, agli arresti domiciliari Cataldo Antonio Russo. I due, lo scorso 18 novembre 2022, durante l’interrogatorio di garanzia hanno preferito tacere, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Probabilmente si tratta di una precisa strategia difensiva adottata dagli avvocati Falco (difensore di Carini) ed Emanuele Sasso (difensore di Russo).
Sono accusati di aver ucciso e fatto sparire il corpo di Sandro Ottaviani, noto imprenditore matesino, titolare di un capannone ricadente nel territorio del comune di Dragoni. Il fatto risale al 23 aprile 2008, quando i familiari di Ottaviani Sandro, imprenditore immobiliare, denunciarono la sua scomparsa dopo un incontro avvenuto con gli indagati nei pressi del capannone industriale sito in Dragoni, località Ponte Margherita, per il quale erano in corso trattative per la vendita tra uno degli indagati e lo scomparso. Dall’attività investigativa emerse che l’affittuario aveva organizzato un incontro con l’Ottaviani, simulando la disponibilità a consegnargli 175.000 euro, che costituiva il credito vantato dalla vittima per i canoni di locazione non onorati, e per concludere la cessione del bene. Dopo l’incontro, l’Ottaviani venne convinto ad allontanarsi per destinazione ignota, senza consentirgli di avvisare alcuno, e lì, secondo le indagini, fu ucciso. Il cadavere, nonostante le ricerche effettuate soprattutto nelle zone limitrofe, non è stato mai ritrovato. Le indagini, articolate, complesse e prolungate nel tempo, hanno tuttavia consentito di ricostruire la brutale vicenda in danno dell’imprenditore e di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei due indagati. Non possono escludersi ulteriori sviluppi investigativi con riferimento ad ulteriori soggetti che potrebbero aver favorito gli indagati nell’eliminazione e dispersione delle tracce del reato.

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