CASERTA – Traffico di droga, chiesti 73 anni di carcere per il clan Mazzacane

Caserta ( Maria Giovanna Pellegrino) – Droga da Napoli a Caserta con il placet del clan Mazzacane di Marcianise. Dopo il blitz dello scorso mese di novembre, la Dda ha chiesto il rinvio a giudizio per sei imputati i quali oggi hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato. L’udienza preliminare si è svolta questa mattina, dinanzi al gup Natale di Napoli. Il pubblico ministero Luigi Landolfi della Dda nella sua requisitoria ha chiesto quasi 73 anni di carcere per i corrieri e trafficanti. Per Concetta Buonocore, 51 anni, di Caserta, moglie del boss Antonio Della Ventura, alias ‘o cuniglio, sono stati chiesti 18 anni di carcere; per Fabio Rivetti, 31anni di Caserta sono stati avanzati 16 anni ed otto mesi di reclusione; per Francesco Amato, 39 anni di Caserta sono stati chiesti dieci anni; per Salvatore Sena, 46 anni di Mugnano  chiesti dieci anni; per Maria Luisa Stella, 42 anni di Caserta chiesti dieci anni; per Antonio Proteo, 49 anni di Arienzo, chiesti otto anni. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Nello Sgambato, Angelo Raucci e Michele Di Fraia. Per le loro discussioni e per la sentenza l’udienza è stata aggiornata al prossimo 8 ottobre. A vario titolo sono indagati per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti del tipo cocaina, aggravata dall’avere agito al fine di agevolare l’organizzazione camorristica dei Belforte di Marcianise, nonché per diversi episodi di detenzione, cessione e trasporto di stupefacenti. Era Sena secondo la ricostruzione degli investigatori a rifornire il gruppo casertano della droga prove niente da Napoli. In un episodio inoltre Amato tentò di  acquistare da Proteo, per conto dell’organizzazione, una notevole partita di cocaina, 5 chiliogrammi, importata dalla Spagna, trattativa che non ebbe seguito per l’arresto in flagranza di Amato, a novembre 2009, mentre a bordo della sua vettura ed insieme alla sorella, trasportava circa 250 grammi di cocaina che aveva acquistato da Sena. Quest’ultimo in un’altra circostanza pensò di eludere i controlli delle forze di polizia accompagnandosi ad una donna. alla quale sotto i cui vestiti aveva fatto nascondere la cocaina che venne gettata dal finestrino quando furono bloccati dai poliziotti, dopo un breve inseguimento. Lo stupefacente, nella circostanza era destinato a Rivetti. L’abitazione di Buonocore era diventata il centro operativo dell’organizzazione, presso la quale Rivetti, Amato e lo stesso Sena si recavano per rendere conto delle loro attività.

 

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