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CAPUA – Virgo Fidelis, Minutoli ringrazia le famiglie dei carabinieri e ricorda l’eroica resistenza Culqualber

Capua – Nella Cattedrale di Capua l’Arma dei Carabinieri ha celebrato oggi la sua Patrona, la Beata Vergine Maria “Virgo Fidelis”. La cerimonia religiosa è stata celebrata dal Arcivescovo di Capua Mons. Salvatore Visco. Alla cerimonia hanno partecipato tanti carabinieri e il comandante della Compagnia di Capua, il colonnello Minutoli. Proprio il comandante, nel suo discorso, dopo aver ringraziato il vescovo, il sindaco di Capua Villani, le autorità militari e i rappresentanti delle altre Forze dell’Ordine, i colleghi dell’Associazione Nazionale Carabinieri, dell’A.N.For. e delle altre Associazioni Combattentistiche e d’Arma. Minutoli, inoltre, ha ringraziato le famiglie dei carabinieri che con pazienza seguono e supportano i milirtari, nella fatica quotidiana, al servizio del Paese.
Il colonnello ha poi sottolineato: “… L’undici novembre 1949 Maria SS Virgo Fidelis, viene proclamata Patrona dell’Arma dei Carabinieri, per volontà di Papa Pio XII. L’Ordinario Militare dell’epoca, l’Arcivescovo Carlo Alberto FERRERO di CAVALLERLEONE, per l’occasione compone la “Preghiera del Carabiniere”. Dall’anno 2016, insieme alla Virgo Fidelis, celebriamo anche la “Giornata dell’Orfano” ed è proprio a loro, primi destinatari del dolore per le gravi perdite di affetto subite, che vogliamo rivolgere il nostro più sentito pensiero. Nell’occasione, mi preme ringraziare, quanto quotidianamente fa per le famiglie dei nostri caduti, L’Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari Arma Carabinieri, che oggi assiste circa milleduecento orfani, sostenendoli anche e soprattutto negli studi. Oggi ricordiamo anche un fatto d’Armi, ricorre infatti, l’ 81° anniversario dell’eroica difesa del caposaldo di Culqualber, da parte del 1° Battaglione Carabinieri e Zaptiè mobilitato, che il 21 novembre del 1941 si immolò, fino all’estremo sacrificio, in una delle ultime e cruente battaglie in terra d’Africa. Per quel fatto d’armi alla Bandiera dell’Arma fu conferita la seconda medaglia d’Oro al Valor Militare con la seguente motivazione: Quei Caduti sono andati a far parte della folta schiera di carabinieri che, in pace e in guerra, hanno saputo tener fede al giuramento prestato fino all’estremo sacrificio. A tutti i caduti di ieri e di oggi, a tutti i familiari, che con coraggio e dignità ne hanno sopportato, ed ancora oggi sopportano, la lacerante perdita, noi vogliamo rendere onore. “Glorioso veterano di cimeli bellici, destinato a rinforzare un caposaldo di vitale importanza, vi diventava artefice di epica resistenza. Apprestato saldamente a difesa l’impervio settore affidatogli, per tre mesi affrontava con indomito valore la violenta aggressività di preponderanti agguerrite forze, che conteneva e rintuzzava con audaci atti controffensivi, contribuendo decisamente alla vigorosa resistenza dell’intero caposaldo, ed infine, dopo aspre giornate di alterne vicende, a segnare, per l’ultima volta in terra d’Africa, la vittoria delle nostre armi. Delineatasi la crisi, deciso al sacrificio supremo, si saldava graniticamente agli spalti difensivi e li conteneva al soverchiante avversario in sanguinosa, impari lotta corpo a corpo, nella quale il Comandante e Carabinieri, fusi in un sol unico eroico blocco, simbolo di virtù italiche, immolavano la vita perpetuando le gloriose tradizioni dell’Arma. Culqualber – Africa Orientale, agosto – novembre 1941”.

 

 

 

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