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ESCLUSIVA / DRAGONI – Violenza sessuale, Miranda condannato a sette anni di carcere. Lo ha stabilito l’appello

Dragoni (Maria Giovanna Pellegrino) – Zio voyeur condannato a sette anni di reclusione in appello. Si tratta di Paride Liberato Miranda, 52 anni di Dragoni. La sentenza è stata emessa dai giudici partenopei nel primo pomeriggio di oggi. In secondo grado, a Miranda, difeso dagli avvocati Nicola Garofalo e Cesare Gesmundo, sono stati comminati sette anni di reclusione. Attualmente l’imputato è agli arresti domiciliari ad Alvignano dove finirà di scontare la pesante sentenza di colpevolezza. Il processo ritornava dalla Suprema Corte della Cassazione che aveva annullato il precedente verdetto con rinvio degli atti ai giudici dell’Appello per una nuova riformulazione, poiché erano stati eccepiti dalla difesa dei vizi in merito alle querele di parte.  I giudici partenopei hanno riconosciuto in pieno la colpevolezza di Miranda mandandolo però assolto in merito ad alcuni fatti per questo motivo la pena è scesa dagli otto che aveva ai sette odierni. Pilastri del teorema accusatorio sono state le denunce fatte dalle vittime stanche di subire i soprusi di Miranda con il quale avevano uno stretto contatto. Mirada avrebbe abusato sessualmente di una parente e delle sue figlie. Palpeggi, carezze intime, rapporti sessuali tentati, nella camera da letto della donna, violenze ed altro i capi d’accusa per i quali Miranda dovrà finire di scontare la sua pena. Per Miranda era facile avvicinare le due adolescenti le quali per un periodo di tempo non hanno fiatato poi il loro atteggiamento ambiguo, la loro riservatezza e il disgusto che provavano quando il parente si avvicinava a loro fece capire alla madre, anch’ella vittima di Miranda, che come il parente ci aveva provato con lei così stava facendo con le sue due figlie. Dalla denuncia partirono le indagini e Miranda venne arrestato. Nel processo di primo grado in dibattimento emersero i fatti circoscritti ad un piccolo ambiente di campagna e coperti da un muro di omertà. Le ragazze dinanzi ai giudici raccontarono gli episodi avvenuti non solo quando esse erano minorenni ma anche quando divennero adulte. Un amore perverso che continuò fino a quando Miranda venne letteralmente rimosso dalla loro vita a seguito dell’arresto. Episodi che risalgono alla primavera del 2009. In giudizio le vittime si costituirono parti civili, assistite dall’avvocato Italo Madonna.

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