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Russo (a sx), Ottaviani (al centro), Carini (a dx)

DRAGONI / PIEDIMONTE MATSE – Delitto Ottaviani: Carini e Russo muti davanti al giudice

Dragoni / Piedimonte Matese – Si è svolto ieri, venerdì 18 novembre 2022, l’interrogatorio di garanzia in favore dei due uomini accusati di aver ucciso Sandro Ottaviani facendo poi sparire il cadavere. L’interrogatorio davanti al Giudice per le Indagini Preliminari Federica Villani del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, è durato pochi minuti. Infatti i due indagati Alfredo Carini – originario del napoletano ma da decenni residente nel Matese – e Cataldo Antonio Russo  originario di Roccaromana ma da anni residente a Dragoni, hanno preferito tacere, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Probabilmente si tratta di una precisa strategia difensiva adottata dagli avvocati Falco (difensore di Carini) ed Emanuele Sasso (difensore di Russo). Carini si trova in carcere mentre Russo ai domiciliari con il braccialetto elettronico.
Sono accusati di aver ucciso e fatto sparire il corpo di Sandro Ottaviani, noto imprenditore matesino, titolare di un capannone ricadente nel territorio del comune di Dragoni. Il fatto risale al 23 aprile 2008, quando i familiari di Ottaviani Sandro, imprenditore immobiliare, denunciarono la sua scomparsa dopo un incontro avvenuto con gli indagati nei pressi del capannone industriale sito in Dragoni, località Ponte Margherita, per il quale erano in corso trattative per la vendita tra uno degli indagati e lo scomparso. Dall’attività investigativa emerse che l’affittuario aveva organizzato un incontro con l’Ottaviani, simulando la disponibilità a consegnargli 175.000 euro, che costituiva il credito vantato dalla vittima per i canoni di locazione non onorati, e per concludere la cessione del bene. Dopo l’incontro, l’Ottaviani venne convinto ad allontanarsi per destinazione ignota, senza consentirgli di avvisare alcuno, e lì, secondo le indagini, fu ucciso. Il cadavere, nonostante le ricerche effettuate soprattutto nelle zone limitrofe, non è stato mai ritrovato. Le indagini, articolate, complesse e prolungate nel tempo, hanno tuttavia consentito di ricostruire la brutale vicenda in danno dell’imprenditore e di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei due indagati. Non possono escludersi ulteriori sviluppi investigativi con riferimento ad ulteriori soggetti che potrebbero aver favorito gli indagati nell’eliminazione e dispersione delle tracce del reato.

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