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Francesca Compagnone e Vicol Ciprian

Riardo / Teano / Pietramelara – Uccisa in camera da letto, la Procura insiste: Vicol deve andare in carcere

Riardo / Teano / Pietramelara – La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha presentato ricorso contro la decisione assunta dal Giudice per Le indagini Preliminari che, qualche settimana fa, decise di liberare totalmente. Secondo i pubblici ministeri Fiore e Camerlingo,  Vicol Cipriano, il 23enne responsabile della morte di Francesca Compagnone, deve essere portato in carcere. E’ la ferma posizione dei due Procuratori della Repubblica che indagano sulla tragica morte della 28enne riardese. Per questa ragione, dopo la decisione assunta, alcuni giorni fa, dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, la pubblica accusa ha presentato ricorso ai giudici di appello. Ritengono ingiusta la liberazione del 23enne Moldava residente a Riardo da almeno 18 anni. Nei primi giorni del prossimo mese di dicembre il ricorso sarà discusso davanti ai giudici del Tribunale della Libertà di Napoli.
Secondo quanto raccontato dall’indagato – che continua a negare rapporti affettivi con la vittima – la morte di Francesca sarebbe avvenuta per un gioco finito in tragedia, lui non aveva alcuna intenzione di ferire la donna. Secondo la Procura, invece, si tratta di omicidio volontario aggravato da futili motivi e legame affettivo. Questo è il capo di accusa su cui le indagini condotte dal colonnello Minutoli della Compagnia di Capua si snodano.

 

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