Dragoni – Biometano, partiti i primi lavori per la realizzazione dell’impianto

Dragoni – Questa mattina un escavatore è all’opera all’interno dell’area destinata per la realizzazione dell’impianto Biometano voluto dalla Cannavina Biometano srls. L’intervento in atto è quello per la bonifica bellica, una serie di attività finalizzate ad accertare, per mezzo di precise tecniche previste dal capitolato del Genio militare, che un’area interessata dalla realizzazione di un opera sia strutturale, sia infrastrutturale, non contenga ordigni bellici nel suo sottosuolo (fino ad un’assegnata profondità imposta dal Genio militare competente per territorio). Si tratta di attività affidata a ditte civili specializzate nel settore ed autorizzate dal Ministero della Difesa, avvalendosi del supporto tecnico della Forza Armata (Direzioni Genio Militare e Comandi Genio).
L’intervento partito oggi è il primo segnale che l’azienda proponente non ha alcuna intenzione di retrocedere dal proprio obiettivo, soprattutto dopo la nota inviata dalla Regione Campania al comune di Dragoni. Nota nella quale con chiarezza viene affermato che: “Pertanto, la richiesta di sospensione della A.U. concessa alla società proponente CANNAVINA BIOMETANO S.A.R.L.S. non può essere tenuta in considerazione in quanto l’intero procedimento si è svolto nel rispetto delle normative vigenti e di quanto espresso e richiesto in sede di Giunta Regionale della Campania Direzione Generale”.
Lo scrive il funzionario Regionale in riscontro alla nota del comune di Dragoni. Una nota inviata più per fare “spettacolo” e placare la pancia di quale sostenitore che per convinzione autentica. Nei primi giorni dello scorso settembre 2022 il primo cittadino dragonese scrisse alla Regione Campania per avere chiarimenti e documentazione in merito al progetto proposto dalla Cannavina Biometano srls. Non fu una bella idea, soprattutto considerata la tagliente risposta arrivata qualche giorno fa in municipio. Non ci fa una bella figura D’Aloia e l’intera sua amministrazione. Infatti, come si legge nella missiva regionale, hanno chiesto cose che avrebbero dovuto sapere già. D’Aloia e la sua maggioranza non sapevano nemmeno che quel tipo di progetto, per le sue dimensioni ridotte, non è soggetto alla Valutazione di Impatto Ambientale.