Riardo / Teano / Pietramelara – Dopo una serata trascorsa in un locale della zona, lui, Vicol Ciprian accompagna la ragazza a casa. I due giovani – 23 anni lui, 28 anni lei – sono soli nella villetta ubicata nella prima periferia di Riardo, ai piedi dell’antico castello. Vicol e Francesca entrano in camera da letto dove sono appoggiati, fra altri pacchi frutto di un trasloco in atto, alcuni fucili del papà della ragazza. Armi regolarmente detenute per la caccia. Ciprian è attratto subito dai fucili: ne sceglie uno, si siede sul letto ed inizia a maneggiarlo. Pochi istanti dopo anche Francesca si siede sul letto, al fianco del ragazzo. I due parlano, ridono, mentre lui continua a maneggiare l’arma. Un maledetto destino vuole la canna del fucile semiautomatico sia rivolta proprio verso il fianco dove siede Francesca. Improvvisamente parte un colpo che ferisce, a distanza ravvicinatissima, Francesca colpendola fra la spalla e il collo. Una ferita devastante che non lascia scampo alla 28enne. Vicol, sotto choc, allerta i soccorsi: chiama i genitori, poi i carabinieri. Arrivano i medici ma per la giovane donna non ci sono più segni di vita.
E’ questa, in sostanza, la dinamica raccontata da Vicol agli investigatori; un racconto che sembra essere confermato dai segni lasciati dal colpo d’arma da fuoco sul corpo della vittima. Chiaramente le indagini condotte dal colonnello Minutoli, comandante della Compagnia di Capua, continuano in attesa degli esami medico legali sul corpo della donna e dei risultati provenienti dai prelievi della scientifica.
Leggi anche: