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foto di repertorio

VIOLENZE ALL’ASILO –  Dirigente e maestre sotto processo: fra pochi giorni la sentenza. Ecco cosa rischiano

San Prisco / Casapulla – “Piangono ancora e hanno incubi. Condanna esemplare per le maestre. Bambini traditi da chi doveva prendersi cura di loro: pena massima per le imputate. C’era crudeltà nei loro gesti, le loro condotte non sono giustificabili per via dello stress. C’era ferocia mentre si accanivano sui bambini dove il più piccolo aveva 2 anni e mezzo. Nessuna di loro si è sottratta a tali barbarie nei confronti dei minori, potevano andare via o denunciare ed invece sono rimaste lì e si sono rese partecipi delle azioni contestate loro”. Sono parole dei difensori delle famiglie dei bimbi vittime delle violenze nell’asilo al quale erano stati affidati; genitori che si sono costituiti parte civile nel processo con rito abbreviato, celebrato dinanzi al gup Pasquale D’Angelo del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, a carico della dirigente e due insegnanti dell’istituto scolastico ‘Piccole Pesti’ accusate di maltrattamenti. Nella precedente udienza la Pubblica Accusa aveva chiesto condanna a 3 anni e 4 mesi per Francesca Merola, 2 anni e 4 mesi per Anna Lucia Spina ed 1 anno ed 8 mesi per Valeria Eliseo con la concessione delle attenuanti generiche e l’esclusione dell’aggravante di aver commesso i fatti delittuosi contro i minori. Le tre imputate sono ritenute responsabili dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere di episodi sistematici di violenza psicologica e fisica nonché di gravi omissioni nella cura e nell’assistenza dei piccoli alunni generando in loro un perdurante stato di timore. Le indagini che le coinvolsero iniziarono nel settembre 2021 per poi concludersi nel febbraio 2022 a seguito di una denuncia di un genitore di una piccola alunna della scuola degli orrori che permisero di cristallizzare le atrocità perpetrate sui piccoli alunni. Da quanto ricostruito dagli inquirenti i bimbi venivano picchiati con schiaffi e pugni, presi per le orecchie o per i capelli, scaraventati a terra o buttati giù dalle brandine. Venivano imboccati con forza spesso tra conati di vomito e lasciati tra le feci ed urina per ore. Si torna in aula la fine del mese di ottobre per l’ulteriore discussione di un legale delle costituite parti civili.

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