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ROCCAMONFINA – La castagna ancora in crisi: per colpa dei prezzi bassi, la rabbia dei coltivatori

ROCCAMONFINA – La castagna dopo gli anni del cinipide è ancora in crisi. Quest’anno si è presentata un’abbondante produzione di castagne primitive (la varietà che è la prima a cadere). Ma sin dai primi giorni i magazzini che ritiravano le castagne hanno acquistato il prodotto dei coltivatori a prezzi bassi, mentre per i prossimi giorni si parla addirittura di chiusura dei magazzini. In breve: i commercianti di castagne abbasserebbero le saracinesche e i coltivatori, dopo i tanti sacrifici affrontati, non avrebbero a chi vendere la famosa castagna primitiva, che tra l’altro può vantarsi anche del marchio: Indicazione Geografica Protetta. Cresce così l’indignazione dei coltivatori che hanno diserbato e curato i castagneti confidando in un buon raccolto, dopo che per anni i castagni erano stati attaccati dal parassita patogeno che comprometteva tutti i raccolti. Invece quest’anno che c’è l’abbondanza della produzione non sembrano interessati all’acquisto né i commercianti e né le industrie di trasformazione. La questione, a ben guardare, è anche etica. A magazzini chiusi le castagne marcirebbero nei castagneti. Nei tempi antichi le castagne erano “il pane dei poveri”, con questo prezioso frutto veniva prodotto il pane. Forse sarebbe tempo che gli agricoltori si riunissero in associazioni cooperative per non farsi imporre il prezzo dai commercianti e per la trasformazione finita del prodotto.

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