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foto di repertorio

POVERA PATRIA – Le sanzioni alla Russia stanno funzionando (contro di noi). Tutti al freddo e migliaia di aziende verso la chiusura

“Tra i governanti quanti perfetti e inutili buffoni ….” recita così “Povera Patria”,  famosa canzone di Franco Battiato. Parole che sembrano calzare a pennello per descrivere la situazione politica che da alcuni decenni devasta la nostra Nazione.  L’ultima azione autolesionista attuata da un nostro governo è stata quella di sanzionare la Russia. Anche un bimbo capiva che quelle sanzioni avrebbero fatto più danno alla nostra economia che a quella di Mosca.
Le famiglie dovranno stare più “fresche” durante il prossimo inverno, la scuola potrebbe chiudure un giorno prima, migliaia di aziende potrebbero chiudere e licenziare milioni di lavoratori. Milioni di famiglia scivolano verso la povertà.  Insomma, l’Italia è sull’orlo del disastro. Ma la cosa più grave di tutte è che la gente sembra non accorgersene, non capire.
Così, davanti al caro energia, il governo propone, per il prossimo inverno, termosifoni a 19 gradi e accesi per un’ora in meno. La Francia avverte: se l’inverno sarà molto freddo, sarà necessario staccare la corrente a rotazione – per periodi di “non più di due ore” – alle case. Una strada che potrà essere scelta anche dall’Italia. Volevano distruggere l’economia della Russia invece stanno affamando tutti noi. Ed ora si prospetta anche un inverno al gelo per tutti. Gazprom ha interrotto completamente i flussi di gas tramite il gasdotto Nord Stream1, ufficialmente per ragioni di manutenzione. Il gruppo russo ha chiuso il primo semestre con un utile netto record di 41,2 miliardi euro. Intanto le premesse per la nostra economia non sono affatto buone a causa dell’emergenza bollette: Il 15% di locali rischia di chiudere. Il 30% ridurrà ore di lavoro. Stando ai dati diffusi da Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) Confcommercio Campania, il 15% delle attività rischia la chiusura entro il prossimo autunno mentre il 30% sarà costretto a ridurre gli orari di lavoro per far fronte all’aumento di energia e gas che hanno fatto registrare quest’anno un incremento del 300%. A rischio dunque migliaia di imprese e migliaia di posti di lavoro. Anche la scuola potrebbe subire “tagli” con l’introduzione della settimana corta per risparmiare sull’energia.

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