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Caserta – Pd, Marino inventa il coordinamento del voto per cercare di far luce nella notte.

Caserta – Come funghi in autunno così escono ogni giorno nomi di amministratori casertani pronti a sostenere il sindaco di Caserta Carlo Marino in questo ruolo affidatogli per la circostanza. Infatti, il primo cittadino è stato insignito del ruolo di “gran coordinatore alla corte del partito democratico” casertano. A cosa servirà? A cercare di far passare nell’opinione pubblica l’idea che il Pd è tutto unito e compatto sul suo amico personale candidato alla camera Stefano Graziano. La verità è che, come accade di sovente, Marino accende i riflettori su se stesso, spegnendo la luce sul resto del mondo, addirittura arrivando a profetizzare che il Pd a Caserta sarà il primo partito di questa competizione elettorale. Però i nomi sbandierati nel coordinamento fantomatico, o si sono già dichiarati contrari al metodo utilizzato per la composizione delle liste, o non sanno nemmeno di essere stati “nominati”. Un coordinamento, quindi, di facciata per mascherare le tante immense difficoltà che il partito casertano vive a causa di candidature calate dall’alto e fuori dalla schiera del Pd, vedasi la candidatura di Liliana Trovato, nota per un messaggio vocale virale, dove ha distribuito “meriti ed onori” ad ogni esponente del Pd, Marino compreso. O quella di Vincenzo Santagata, sindaco di Gricignano D’Aversa candidato alle scorse provinciali con la destra. Marino, da ex esponente azzurro, è senz’altro un conoscitore di quei sondaggi falsi che faceva fare Berlusconi per convincere gli elettori a votare per il più forte. Però il sindaco di Caserta, uomo che guarda al futuro, sicuramente nei prossimi giorni proverà a riunire e contattare, oltre che mediare. Addirittura si è reso disponibile per una opera di conciliazione tra le varie anime all’interno del Pd casertano. Come dire, in chiaro stile milanese: “ghe pensi mi”, in linea con gli slogan/post milanisti rossoneri del leader Letta. Post, che nel tentativo di una polarizzazione, hanno scientificamente già definito la misura del flop Pd. Ma Marino, che probabilmente spera in una futura candidatura regionale con la benedizione di Graziano, non ha messo in conto che per far luce su se stesso, in tempi di crisi energetica, la bolletta potrebbe essere costretto a pagarla lui e a caro prezzo.

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