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LA FALSA DEMOCRAZIA – Minacce di morte e “maledizioni” alla Modestino, bufera sulla capolista di Calenda. Quando il pensiero unico è peggio della dittatura

La violenza, purtroppo, irrompe nella campagna elettorale. La professoressa e giornalista Stefania Modestino minacciata di morte e oggetto di pensati “maledizioni”. Sono state scritte sulla sua pagina social e sarebbero – secondo gli autori – la giusta punizione per aver, semplicemente, espresso il suo pensiero in merito alla guerra fra Russia e Ucraina. Un pensiero “diverso” dalla massa di “intellettuali” e politicanti. E per fortuna c’è ancora chi ha il coraggio di pensare con la propria testa. Chiaramente la capolista al Senato di Azione non si lascia intimorire, anzi per lei è sprono.  Da tempo la democrazia è solo virtuale, da tempo la nostra democrazia non permette più di esprimere pensieri diversi dalla massa. Non viene arrestato o processato come avviene in dittatura, ma vieni escluso, emarginato, ostacolato, attaccato, indicato come “diverso” quindi ghettizzato. E’ capitato proprio questo a Stefania Modestino.
Il caso è scoppiato con la pubblicazione di alcuni post sui social contro Matteo Renzi, oggi alleato con Calenda, definito ‘pinocchio’ ma anche commenti definiti ‘filo-Putin’: “Sarà la storia a dargli ragione”. Ma anche critiche nei confronti di Macron – “un fattorino” – ed Ursula von der Leyen definita “femme de chambre”. Una bufera su cui è stato costretto ad intervenire lo stesso Carlo Calenda: “La signora in questione è stata segnalata dal territorio, è un’insegnante e giornalista impegnata nel sociale a Caserta. Errore nostro non aver verificato i post sulla politica estera. Me ne assumo la responsabilità. Stiamo gestendo la cosa”, fa sapere il leader di Azione.
Qualcuno si è messo a ‘spulciare’ il profilo Facebook di Stefania Modestino andando a pescare post anche piuttosto datati, anche di 7 anni fa, che sono stati tirati fuori il giorno dopo la presentazione delle candidature alle elezioni politiche del prossimo 25 settembre. Modestino tiene a precisare che il polverone mediatico che la vede al centro sia solo strumentale. “Sono una moderata – chiarisce – Convintamente atlantista ed europeista. Non ho scheletri nell’armadio ed è un gran difetto. Molti prima di questo caso mediatico non mi conoscevano ed ora mi sono trovata catapultata al centro dell’attenzione nazionale. Al di là delle polemiche sto ricevendo molti messaggi di incoraggiamento tra chi mi dice di andare avanti e chi mi difende da quelle che sembrano essere le manganellate del pensiero unico. Andrò avanti con la forza dei tantissimi amici che mi sostengono rafforzata da questa onda di antidemocrazia e dallo stalkeraggio che da stamattina è attivo contro di me”.

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un commento

  1. È proprio così. Il pensiero unico non ammette critiche o opinioni diverse. La stessa cosa è capitata a La Regina, candidato in , Basilicata, che ha avuto il coraggio di esprimere critiche verso qu Israele, al di fuori dell’idem sentire. Oggi la libertà di esprimere il proprio pensiero non omologato a quello dominante si paga a caro prezzo.