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Febbre del Nilo: morte 10 persone dall’inizio di giugno al 9 agosto 2022. I casi aumentano del 53% nell’ultima settimana

Sono cresciuti del 53% in sette giorni i casi di virus del Nilo occidentale in Italia. Lo comunica l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) nel suo report Sorveglianza su West Nile e Usutu virus. Nell’ultima settimana sono decedute tre persone, con il bilancio delle vittime che sale a 10 dall’inizio di giugno allo scorso 9 agosto. Tutti riguardano le regioni del nord: sei in Veneto, due in Piemonte, uno in Emilia-Romagna e uno in Lombardia. Secondo il bollettino odierno, sono 144 i casi complessivi, 87 dei quali si sono manifestati nella forma neuro-invasiva e 33 con febbre. La Struttura di coordinamento delle attività trasfusionali di Regione Lombardia ha introdotto un test specifico per i donatori di sangue, alla luce dei 23 casi identificati in donatori di sangue (tre sul territorio regionale). Cinque le manifestazioni della forma neuro-invasiva in Lombardia, otto in Piemonte. Il virus in provincia di Como – Il virus è arrivato anche al confine con il Canton Ticino: è stato riscontrato in alcune zanzare in provincia di Como, anche se al momento non si segnala nessuna infezione tra la popolazione, come riferito da La Provincia di Como.  Tuttavia i virologi, rassicurano che  nell’80% dei casi è asintomatico, nel 20% si presenta con lieve sintomatologia e solo in un caso su 1000 implica condizioni gravi per chi lo contrae. In meno dell’1% delle persone infette il virus attacca il sistema nervoso causando encefalite e/o meningite. Il virus non può essere trasmesso direttamente da una persona all’altra. Se ci si reca in Paesi in cui è presente il virus della febbre del Nilo occidentale, viene raccomandato di proteggersi dagli insetti con un abbigliamento adeguato e l’utilizzo di prodotti repellenti.