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Riardo – Lavori presso l’antico ponte romano, i dubbi dell’archeologo. E manca l’autorizzazione della Sovrintendenza

Riardo – L’amministrazione di Riardo ha uno “strano” rapporto con gli uffici della Sovrintendenza alla quale sembra non rivolgersi mai per le necessarie autorizzazioni. Non avrebbe mai chiesto parere per l’abbattimento di alcune abitazioni nel cuore del centro storico (secondo la macchina amministrativa riardese non serviva); non ha mai chiesti la necessaria autorizzazione per i lavori di scavo per la rete fognaria lungo via Stazione; non ha chiesto alcuna autorizzazione per i lavori eseguiti presso l’antico ponte romano al confine con il comune di Rocchetta e Croce. I risultati sono stati che per il borgo antico c’è una indagine dei carabinieri del nucleo tutela e patrimonio mentre il cantiere della fogna è stato bloccato dalla stessa Sovrintendenza. E per l’antico ponte cosa accadrà? La Sovrintendenza si farà sentire o vedere?  Oppure l’autorizzazione, effettivamente, non serviva?
Sulla vicenda interviene l’archeologo e studioso Domenico Caiazzo che precisa: “Da qualche mese presso il millenario Ponte Romano di Assano (detto Ponte Sfondato perchè nell’arcata più vicina a Riardo è crollata buona parte della volta è stato effettuato) con fondo di 15mila euro erogato dall’ente Provincia di Caserta. Una “sistemazione” che desta non poche perplessità: sono stati realizzati due muri di contenimento in pietrame calcareo del collegamento dell’arcata alla strada che per spessore probabilmente eccessivo e per sporgere dal terreno impattano violentemente sui luoghi. Non bastasse tale impatto su una scena di sapore millenario è stato realizzato un cordolo in cemento tra l’asfalto della strada e l’area “sistemata” che per di più è stata delimitata con manufatti in graniglia di cemento moderni, anonimi e del tutto incongrui con il luogo archeologico e campestre. Infine sebbene una tabella parli di sistemazione a verde oggi non vi è più un filo d’erba perché il sito è stato coperto da brecciolino di calcare. Di conseguenza i luoghi sono completamente stravolti e poichè l’unico lampione in sito, retto ancora una volta ad antiestetico palo di cemento guarda non verso il ponte ma in direzione contraria e l’alta vegetazione spontanea sul ponte che nessuno ha rimosso vi è anche il rischio che qualcuno possa cadere nel foro dell’arcata. Sembra auspicabile rimediare all’intervento probabilmente animato da buone intenzioni ma palesemente antiestetico e incongruo”.
 

 

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