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Sessa Aurunca – Colto da infarto durante un torneo di calcetto: nessuno colpevole, tutto archiviato

Sessa Aurunca – Nella struttura sportiva dove Mirco Ciprino fu colpito da un infarto, mancava il defibrillatore e il sistema di primo soccorso. Queste le principali carenze che hanno spinto l’indagine che ha coinvolto cinque indagati per la tragica improvvisa morte di un 29enne durante una partita di calcetto. La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, pochi giorni dopo la tragedia, notificò cinque avvisi di garanzia, individuando, contestualmente, anche le parti offese. Furono indagati il titolare della struttura sportiva dove avvenne la tragedia e i quattro organizzatori del torneo di calcetto: Papa Mario, Francesco Di Toro, Salvatore Marzi, Leonida Tufano e Raffaele Azzuolo. L’uomo, proprietario del bar Duomo nella piazzetta della cattedrale, aveva 29 anni e stava giocando un torneo di calcetto in memoria di un altro giovane morto qualche tempo fa, Leonardo. Accusò il malore durante un’azione di gioco, trasportato all’ospedale di Sessa Aurunca,  il giovane morì poco dopo. Le indagini vennero svolte dai carabinieri della stazione di Sessa Aurunca, guidati dal maresciallo Bardi.
Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dottor Emilio Minio, ha rigettato l’opposizione presentata dai familiari del giovane Mirco Ciprino a seguito della richiesta di archiviazione presentata dal pubblico ministero ed ha così scagionato i cinque indagati.
Secondo il giudice vi è mancanza di nesso di casualità tra l’evento morte, occorso al povero Mirco, e la mancanza del defibrillatore presso lo stabilimento, motivo per il quale si era proceduto per il reato di omicidio colposo.

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