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TEANO – Comune, fornitori pagati a “simpatia”. Futura al sindaco Scoglio: eliminare cancro offensivo e feudale

Teano – La polemica nata dalle ultime determinazione di pagamento in favore della EMMEDUE dell’imprenditore Massimo Schiavone (da Sessa Aurunca) non si placa, soprattutto alla luce del sostegno elettorale ricevuto dall’attuale amministrazione dall’imprenditore Sessano che è riuscito a piazzare nel parlamentino sidicino una sua dipendente: Veronica Rapa. Sulla questione interviene l’Associazione Futura che sulla propria pagina social scrive:
“ORAMAI È UNA VERA EMERGENZA – Tra le tante questioni scottanti che la nuova Amministrazione è chiamata ad affrontare, c’è quella dei pagamenti ai fornitori e agli appaltatori del nostro Ente. Oramai è diventato un vero e proprio cancro, offensivo e feudale. Con risorse economiche sempre più centellinate, i cosiddetti “dirigenti” hanno una responsabilità notevole che qualcuno di loro scambia per “potere” imperiale. Seguite un attimo il ragionamento.  Quando si commissiona un appalto, il Responsabile interessato deve mettere virtualmente in cassaforte i soldi necessari per il conseguente pagamento – il cosiddetto impegno di spesa. A conclusione della prestazione, la liquidazione del corrispettivo dovuto alla ditta dovrebbe essere la parte più semplice del percorso amministrativo, invece è proprio qui che le cose diventano “pericolose”. Infatti, dopo che il Comune ha verificato la regolarità della prestazione fornita e dopo aver presentato la relativa fattura, l’appaltatore diventa ostaggio dei pensieri malefici di qualche “nostro” stipendiato, che, speculando sulla scarsità dei soldi materialmente disponibili nelle casse comunali, si arroga il diritto di decidere chi pagare e chi no, in spregio a qualsiasi regola e fottendosene coscientemente della trasparenza del proprio operato e delle sorti degli operatori commerciali: di fatto questi padroncini medievali intendono decidere quale impresa debba sopravvivere e quale debba soccombere. In queste condizioni è pericolosamente possibile che la corruzione possa trovare terreno fertile e infestare la gestione della nostra cosa pubblica. La nuova Amministrazione è quindi inevitabilmente chiamata a controllare le barbare pulsioni di questi signorotti da strapazzo per evitare che la situazione diventi incontrollabile più di quanto già lo sia. Se questo peró non dovesse accadere, qualche maligno potrebbe insinuare il dubbio che i ricatti e i particolarismi convengano trasversalmente.
Noi siamo certi che il nuovo Sindaco sia lontano anni luce da queste logiche, ma – allo stesso tempo – siamo coscienti del fatto che ai propositi debbano seguire i fatti, specie quando questi ultimi non hanno alcun costo e quando la cancrena corre il rischio di ritornare velocemente a divorare il corpo del nostro Ente”.

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