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ESCLUSIVA / TEANO – Chiude l’ospedale di comunità (era stato definito dall’Asl un gioiello), tutti gli infermiere a Sessa Auruca

TEANO –Chiude l’ospedale di comunità, tutti gli infermiere all’ospedale di Sessa Aurunca. Almeno fino al prossimo trenta agosto. Poi, alcuni, dovrebberro rientrare per il Day Surgery. Sarebbe questa la disposizione dell’Asl che sarà operativa, secondo alcune voci, dal prossimo lunedì. Una chiusura necessaria per l’attuazione di una serie di lavori utili per la realizzazione del Day Surgery che sarà diretto dal medico Roberto Conca.  Quello di Teano è stato il primo ospedale di comunità nato in provincia di Caserta e assunto a modello da altre Asl campane. Doveva essere un modello da imitare, invece, presto potrebbe essere un contenitore vuoto.  L’ospedale di comunità di Teano, il primo in Campania, inaugurato oltre un anno fa, è  una struttura territoriale destinata a pazienti con malattie non acute. L’assistenza medica è garantita, con le stesse modalità del domicilio, dal proprio Medico di famiglia o dai medici della continuità assistenziale (ex Guardia Medica) nei giorni festivi, prefestivi e nelle ore notturne. Durante il ricovero sono effettuate le terapie, le indagini diagnostiche e le consulenze necessarie prescritte dal medico.  Il trasferimento di quindici infermieri è solo l’ultimo tassello di un quadro desolante che di fatto rende i servizi sanitari nell’Alto Casertano una chimera. I residenti, per curarsi, sono costretti a continui pellegrinaggi verso le strutture del Molise, del Lazio oppure verso il capoluogo di Terra di Lavoro dove si riducono ulteriormente i posti letto. Ora, è disponibile poco meno di un posto letto per ogni 1000 abitanti. La media regionale  è invece di 3,2 posti letto per 1000 abitanti. Una media che sale ulteriormente per il capoluogo partenopeo. I servizi sanitari negati alla popolazione dell’Alto Casertano, trovano conferma anche in una  sentenza del Tar, ribadita dal Consiglio di Stato, che impongono una presenza maggiore di medici sul territorio.

TEANO – Un gruppo di “pionieri” francesi, olandesi, inglesi, spagnoli e americani alla scoperta dei tesori archeologici dell’Alto Casertano. Fra gli obiettivi della visita anche quello di creare un corridoio preferenziale attraverso il quale canalizzare flussi turistici, valorizzare le risorse del territorio per rilanciare l’economia attraverso un incremento di visitatori provenienti da tutto il mondo. E’ l’ambizioso progetto che nascerà dalla sinergia fra quattro comuni dell’alta Terra di Lavoro: Pietravairano, Teano, Alife e Piedimonte Matese. La prima tappa ieri quando un gruppo di una quarantina fra professori, ricercatori e studenti universitari – provenienti dalla Francia, Inghilterra, Olanda, Spagna e Stati Uniti d’America – ha fatto tappa proprio nei quattro comuni casertani. Il tour è partito dalle alture di Pietravairano con la visita al Teatro Tempio di Monte San Nicola per arrivare poi a Teano per l’anfiteatro romano e il museo sidicino. Poi tutti ad Alife per ammirare l’anfiteatro, il criptoportico e il museo; ultima tappa a Piedimonte Matese nel neonato museo civico. “Abbiamo scoperto un territorio molto ricco – precisa Claude Pouzadoux (direttrice del Centre Jean Bérard) che racconta benissimo la storia del mondo italico. Per i nostri studenti – ma anche per i nostri turisti – diventa importante essere aggiornati sulle scoperte che i recenti interventi sul teatro tempio di San Nicola Pietravairano hanno portato alla luce. Il Museo di Teano, continua Pouzadoux, è stata una sorpresa straordinaria per tutti noi, struttura che merita di essere valorizzata e diffusa nel mondo intero. Ai tesori del vostro territorio, conclude Pouzadoux, va aggiunto l’alto senso di accoglienza e ospitalità che incontriamo sempre nel Sud Italia”.

In perfetta sintonia con la professoressa francese appare Raphael Anne Kok-Merlino dell’Università di Amsterdam, conquistata dal fascino del teatro tempio di Pietravairano: “Il sito unico sia per l’aspetto paesaggistico che storico culturale. Un nodo cruciale all’interno del territorio”. A Pietravairano un antico tempio, con annesso teatro sta ritornando alla luce in tutto il suo splendore grazie alla sinergia fra il comune, la provincia e l’Università di Lecce. I lavori sono diretti dai professori Gianluca Tagliamonte e Luciano Rendina.

Il museo di Teano è situato nel meraviglioso palazzo antico del “Loggione”, che rappresenta una rarità essendo il palazzo angioino più a nord di Napoli. Vasi, statue, decorazioni, gioielli, tombe, ceramiche e tantissime altre bellezze fanno del museo teanese un punto unico di tutta la zona. Teano rappresenta  un laboratorio ideale per lo scavo e la valorizzazione delle antichità. E’ questa la caratteristica che lo differisce da tutti gli altri centri archeologici della nostra Provincia.  Tutta l’archeologia sidicina offre al visitatore la possibilità di “gustare” e apprezzare le testimonianze di una storia che lo hanno visto artefice principale. Una storia fatta con le mani dei propri cittadini. La visita ad Alife si è incentrata sull’anfiteatro – sepolto per più di mille anni e da poco riportato alla luce – e il Criptoportico, l’ipogeo utilizzato durante i bombardamenti del ‘43 come ricovero degli alifani. Nel museo civico di Piedimonte Matese l’attenzione è stata calamitata dal “Corridore del Cila”, un’affascinante statuetta in bronzo, rinvenuta in loco e divenuta parte integrante del logo dello stesso parco archeologico piedimontese. Giancarlo Izzo

TEANO – Il chirurgo Roberto Conca al comando del Day Surgery. IL professionista è al lavoro per organizzare al meglio la stuttura che dovrebbe servire anche Capua.
E’ questo il nuovo ruolo del chirurgo dopo la rimozione dalla guida dell’ospedale di comunità.  Quindi, Conca  non è più il  direttore dell’ospedale di comunità di Teano. Lo ha stabilito il dirigente dell’Asl di Caserta – Paolo Menduni – che ieri ha inviato una disposziione di servizio presso la struttura sidicina. Contestualmente, Menduni, sceglie il nuovo numero uno dell’ospedale di comunità. La scelta è caduta su un medico di base: Aquilino Polito, originario di Caserta ma da anni con studio in Teano.
Roberto Conca, attraverso la disposzione di servizio giunta ieri, dovrà occuparsi dell’organizzazione della nascente struttura del Day Surgery. Una struttura che però sembra essere ancora ferma nel libro dei sogni.
Per questa ragione il passaggio di consegna fra Conca e Polito può essere interpretato, ameno relativamente alla posizione di Conca, con due ipotesi: quella della promozione oppure quella della rimozione.
Infatti se effettivamente, fra qualche tempo, l’idea del day surgery diventerà realmente operativa, allora, per Conca, si tratterà di una promozione. Se invece il day surgery continuerà a restare mera teoria, allora, quella di Conca, sarà stata un’autentica rimozione.
Intanto è scoppiata immediata la protesta dei medici di base contro la decisione dell’Asl ed in particolare in merito alla nomina di Polito quale responsabile dell’ospedale di Comunità.
I colleghi di Polito chiedono a Menduni di conoscere i criteri con i quali  è stato scelto un medico di base, invece di un altro.
La polemica non tocca Polito ma l’assenza di qualsiasi metodo e soprattutto il coinvolgimento degli altri  medici di base.
I sindacati promettono di andare fino in fondo per chiarire la vicenda e non si esclude, come già avvenuto in passato, che Menduni possa rivedere la propria disposizione.
Quello di Teano è stato il primo ospedale di comunità nato in provincia di Caserta e assunto a modello da altre Asl campane. Doveva essere un modello da imitare, invece, presto potrebbe essere un contenitore vuoto.
L’ospedale di comunità di Teano, il primo in Campania, inaugurato oltre un anno fa, è  una struttura territoriale destinata a pazienti con malattie non acute. L’assistenza medica è garantita, con le stesse modalità del domicilio, dal proprio Medico di famiglia o dai medici della continuità assistenziale (ex Guardia Medica) nei giorni festivi, prefestivi e nelle ore notturne. Durante il ricovero sono effettuate le terapie, le indagini diagnostiche e le consulenze necessarie prescritte dal medico.  Il trasferimento di quindici infermieri è solo l’ultimo tassello di un quadro desolante che di fatto rende i servizi sanitari nell’Alto Casertano una chimera. I residenti, per curarsi, sono costretti a continui pellegrinaggi verso le strutture del Molise, del Lazio oppure verso il capoluogo di Terra di Lavoro dove si riducono ulteriormente i posti letto. Ora, è disponibile poco meno di un posto letto per ogni 1000 abitanti. La media regionale  è invece di 3,2 posti letto per 1000 abitanti. Una media che sale ulteriormente per il capoluogo partenopeo. I servizi sanitari negati alla popolazione dell’Alto Casertano, trovano conferma anche in una  sentenza del Tar, ribadita dal Consiglio di Stato, che impongono una presenza maggiore di medici sul territorio.

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