Pastorano – I carabinieri della compagnia di Capua stanno cercando di portare alla luce ogni aspetto dietro il tremendo delitto consumatosi la notte della scorsa Pasqua. Apparentemente tutto sembra essere stata la conseguenza di una banale lite alimentata da tanto alcol. Ma potrebbe essere solo apparenza. Dietro al delitto potrebbe nascondersi altro. Per ora, chiaramente, solo un’ipotesi alla quale gli investigatori stanno lavorando. Era un padre esemplare, lavorava come autista e non faceva mancare nulla alla sua famiglia composta dalla moglie e da quattro ragazzi il più grande di appena 15 anni. Zaporozhets Pavlo non c’è più. Ucciso dopo una banale lite ad appena 47 anni. L’assassino, il custode di un canile posto al confine fra i comuni di Pastorano e Pignataro Maggiore, avrebbe inflitto circa 30 coltellate e un forte colpo in testa. L’indagato, fermato dai carabinieri subito dopo i fatti e attualmente in carcere, avrebbe negato ogni addebito respingendo ogni accusa: non sono stato io ad uccidere Pavlo. Lo avrebbe trovato già morto. Chiaramente le indagini continuano a 360 gradi. Il giudice per le indagini preliminari, al termine dell’interrogatorio di garanzia, ha ritenuto necessario lasciare in carcere l’indagato.
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