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foto di repertorio

Calvi Risorta – Controlli all’officina meccanica con “annessi” reperti archeologici. Le precisazioni degli avvocati

Calvi Risorta  – Officina meccanica irregolare con reperti archeologici. Dopo la nota diffusa dalla Guardia di Finanza i legali dell’azienda hanno ritenuto necessario effettuare alcune precisazioni utili a fare chiarezza sull’intera vicenda..

La nota dei legali dell’azienda:
“I sottoscritti avvocati Giancarlo FUMO e Marco Andrea ZARONE, in merito all’articolo pubblicato in data odierna su Paesenews dal titolo “Calvi Risorta – officina abusiva nascondeva importanti reperti archeologici: scatta il sequestro”, a tutela della immagine e della onorabilità del titolare della officina meccanica di cui trattasi, la invitano a voler pubblicare un articolo di rettifica al fine di precisare alcune gravi inesattezze che hanno fornito ai lettori una immagine distorta dei fatti:

  • L’officina meccanica non è assolutamente abusiva, essendo regolarmente iscritta alla Camera di Commercio e men che mai sconosciuta al fisco, avendo il titolare sempre ottemperato ai prescritti adempimenti fiscali;
  • L’irregolarità riscontrata dalla Guardia di Finanza è di tipo formale e riguarda la provvisoria indisponibilità da parte del titolare di una autorizzazione amministrativa/ambientale, anche se l’officina dal punto di vista impiantistico è assolutamente in regola con le prescrizioni di legge;
  • I rifiuti rinvenuti dalla polizia giudiziaria, alcuni dei quali in realtà erano pezzi di ricambio in attesa di essere montati, erano stati già divisi per categoria ed erano in attesa di essere smaltiti dalla ditta specializzata. Detti rifiuti, tra l’altro, erano stati riportati negli appositi formulari. Sono stati poi rinvenuti componenti meccanici sui quali si stava ancora lavorando ed altri componenti meccanici, anche di elevato valore storico/collezionistico, temporaneamente alloggiati in appositi scaffali.
  • La circostanza che un dipendente della officina risultasse percettore di reddito di cittadinanza non era nota al titolare della officina meccanica al quale, quindi, non può essere mosso alcun addebito in tal senso;
  • Quanto ai reperti archeologici che il titolare dell’officina avrebbe nascosto occorre precisare che si tratta di beni rinvenuti in due aree esterne rispetto alla officina, di proprietà di terze persone e di cui il titolare dell’officina aveva solo l’uso. Si tratta sostanzialmente di reperti da sempre presenti in quelle aree e sui quali, almeno negli ultimi decenni, nessuno è mai intervenuto.

Fermo restando quanto sopra evidenziato, sono in atto, anche su autorizzazione della Procura della Repubblica, una serie di interventi tesi a superare le criticità riscontrate in vista di una rapida riapertura dell’officina che costituisce un punto di riferimento per gli automobilisti della zona.

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CALVI RISORTA – Officina abusiva nascondeva importanti reperti archeologici: scatta il sequestro (il video)

 

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