Il Fatto (di Nicolina Moretta) – Ieri sera tutti abbiamo assistito all’intervista di Fabio Fazio a Papa Francesco. E questo è stato un avvenimento epocale: per la prima volta un papa ha concesso un’intervista. Papa Francesco a “Che tempo che fa”, il 6 Febbraio 2022; una data che sarà ricordata. Grande è stata l’emozione. E’ questo un nuovo modo di evangelizzare? Se così fosse l’intervista rientrerebbe nel progetto di papa Francesco della “chiesa in uscita”. Così abbiamo atteso che il Santo Padre entrasse nella intimità delle nostre case con un atteggiamento informale, da amico di famiglia che ci dice: “Io non sono un Santo”, che ama il tango e anche: “Il senso dell’umorismo, per favore: è una medicina che ti fa relativizzare le cose e ti fa gioioso. Ma ancora di più: è stato esaustivo per tutte le domande rivolte da Fazio: “Dio è grande nell’amore:” A tratti è sembrato confidarsi: “Le amicizie a me danno forza.” Frasi che ce lo hanno fatto sentire più vicino che mai. Ma più toccante che mai sono stati i temi trattati con passione degli emigranti e dell’ecologia. Il Santo Padre ha toccato i cuori delle persone quando ha detto: “L’emigrante va accolto, accompagnato, promosso e integrato.” Altrimenti: “Subentra la cultura di voltarsi da un’altra parte.” Della Madre Terra ha detto: “Prendere cura del Creato è un’educazione che dobbiamo fare.” E non ha mancato nemmeno di definire il male più grande della chiesa: “La mondanità spirituale.” Una intervista che avrà grande eco nel mondo, del papa che non si definisce Santo, proprio come un qualsiasi credente.
