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Pignataro Maggiore / Sparanise – Le denunce come intimidazione, Minieri scagionato: ha fatto bene il suo lavoro

Pignataro Maggiore / Sparanise – Ancora un episodio che conferma, in linea generale, l’utilizzo di denunce penali contro i giornalisti, quasi come “metodo di intimidazione”. Il Giudice per le Indagini Preliminari, Alessia Stadio, ha scritto la parola fine sulla vicenda giudiziaria a carico del giornalista Salvatore Minieri, accusato da un noto imprenditore di Sparanise di diffamazione. Alla richiesta di archiviazione avanzata dal pubblico ministero l’imprenditore si era opposto portando così la vicenda in camera di consiglio. Il procedimento in esame nasceva dalla denuncia querela sporta dagli imprenditori Vitale Albino, Vitale Raffaele, Vitale Pasquale, Carbone  Diana  Anna  e  Vitale  Gianluca  nei  confronti di Minieri – giornalista di Pignataro Maggiore –  con la quale dichiaravano di essere stati diffamati attraverso un articolo a firma dello stesso Minieri. In particolare, l’indagato scriveva, nel suo articolo, che la famiglia Vitale-Carbone avrebbe la gestione di disparate attività nel territorio di Sparanise e nei dintorni. Ebbene, già in premessa è opportuno sottolineare come la affermazione in sé non abbia alcun contenuto offensivo, e comunque, anche se l’avesse, l’articolo di giornale contestato risulta espressione del diritto di cronaca e di critica, legittimamente esercitato dall’indagato; diritto che scrimina, ai sensi dell’art. 51 c.p., la condotta asseritamente diffamatoria, la quale, pertanto, non assume alcuna rilevanza penale.  La condotta di Minieri rispetta il decalogo così come elaborato dalla giurisprudenza. In particolare, non risultano essere state utilizzate espressioni offensive o costituenti un attacco gratuito ai denuncianti; i fatti narrati nell’articolo si fondano su fonti accreditate (nel dettaglio, il collegamento tra la famiglia Vitale e la società New Quick Breack s.r.l. si fondava sulla circostanza per cui il Vitale Raffaele era effettivamente amministratore unico di detta società). In riferimento alla pertinenza, poi, si sottolinea come la notizia assuma rilievo presso il pubblico, trattandosi di questioni su cui i consociati, in uno Stato democratico, hanno diritto ad avere opinioni personali. Deve, pertanto, essere accolta la richiesta di archiviazione così come formulata dal P.M. in mancanza degli elementi oggettivi del reato contestato all’indagato. Questa la motivazione alla base della decisione del giudice in favore di Minieri.

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