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Teano / Arce – Delitto Mollicone, gli esperti della Procura assicurano: Serena uccisa in caserma

Teano / Arce – I carabinieri del Ris hanno confermato, nell’ambito del processo per il delitto Mollicone, hanno confermato la loro versione sulla morte della giovanissima studentessa di Arce. Serena fu uccisa nella caserma dei carabinieri ad Arce. La prova – per gli esperti della scientifica dell’Arma – sarebbe contenuta in un sacchetto di plastica posizionato sulla testa della studentessa uccisa nel 2001. “Le indagini condotte supportano l’ipotesi che la porta sequestrata situata dell’appartamento di servizio della famiglia del maresciallo Mottola, allora comandante di quella stazione, sia la superfice contro la quale ha impattato il capo di Serena Mollicone”, hanno dichiarato i Ris. Tali micro frammenti – si legge nella relazione consegnata alla Procura di Cassino nel 2018 – sono risultati riconducibili non solo al legno ma anche agli altri materiali presenti all’interno della struttura della porta, in particolare alla colla utilizzata per l’incollaggio dell’impiallacciatura al pannello in truciolato ed a una delle resine utilizzate come finitura superficiale. Sotto processo per la morte della giovane ci sono cinque persone, tra cui il maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, suo figlio Marco e sua moglie Annamaria, tutti di Teano. Tutti si dichiarano innocenti e estranei rispetto ad ogni accusa mossa nei loro confronti.

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