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PIGNATERO MAGGIORE – Ucciso dalla pressa alla Rieter, otto indagati per la morte di Lorenzo Borrelli

PIGNATARO MAGGIORE – Avviso di conclusione delle indagini per i manager della Rieter Automotive Fimit, l’azienda che fabbrica componenti per auto nel cui opificio di Pignataro Maggiore, nel casertano, e’ morto, nel settembre del 2011, l’operaio 33enn Lorenzo Borrelli, schiacciato da una pressa. Tutti sono accusati, a vario titolo, di aver consentito l’utilizzo della macchina PK malfunzionante “e cagionavano – si legge nel decreto del pm – la morte di Borrelli Lorenzo che si interponeva tra la pressa e il foglio per evitare l’aderenza”. L’accusa e’ di omicidio colposo.  Il pm Alessandra Converso della procura di Santa Maria Capua Vetere ha, infatti, inviato il decreto all’ad Andreas Gerhard Becker, al responsabile del servizio prevenzione e protezione dello stabilimento Alfredo Ruggero, al direttore Piero Faccioli, al responsabile della produzione Maurizio Esposito, al responsabile della manutenzione Claudio Insero, al capo reparto schiumatura della linea Tandem, Giuseppe Merola, al responsabile dell’azienda, Giuseppe Laudisa e al responsabile dei servizi tecnici, Raffaele Terracciano. Alcuni degli indagati devono anche rispondere dei reati di imprudenza, negligenza e imperizia, nella violazione di norme di infortuni sul lavoro. Lorenzo Borrelli, per ovviare al cattivo funzionamento della macchina, la perdita cioe’ di aderenza delle ventose sui fogli bituminosi da prelevare, con la macchina ancora in movimento, si era introdotto nell’ingranaggio finendo, pero’, per essere schiacciato e morire per insufficienza respiratoria acuta conseguente ad asfissia meccanica violenta, come indica il refereto. Parte offesa nel procedimento in corso, in attesa dell’udienza preliminare, la moglie e il figlio ancora piccolo, assistiti dall’avvocato Carlo De Stavola.



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