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Cellole – Coronavirus, i “meriti” del sindaco Di Leone: Natale tutti in piazza, poi scuole chiuse

Cellole – La popolarità sembra essere stata la vera ragione a muove le azioni del sindaco cellolese, almeno in questo periodo di epidemia. Quando il buon senso e le autorità sanitarie chiedevano prudenza, lui, raccogliendo la spinta popolare, ha sostenuto e promosso manifestazioni natalizie.  Poi, sempre sposando l’umore di una parte della collettività, almeno di quella attiva sui social, ha chiuso le scuole per frenare – a suo dire – l’avanzare dei contagi. La popolarità social sembra essere l’unico filo conduttore fra il sindaco delle feste e il sindaco “ribelle” capace di  firmare ordinanze contro le regole dettate dallo Stato.
Manifestazioni natalizie a gonfie vele e poi scuole chiuse. L’improvviso innalzamento dei contagi in paese potrebbe essere, oltre ad altre ovvie ragioni, anche la logica conseguenze di una serie di manifestazioni che si sono svolte in paese a partire dalla prima decade di dicembre. Un mese in cui la comunità cellolese ha vissuto quasi come se il coronavirus non esistesse. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Guido Di Leone, ha promosso o comunque sostenuto una serie di iniziative che si sono svolte in piazza e per strada, coinvolgendo soprattutto tanti bambini. Questo nonostante le raccomandazioni fatte ripetutamente dall’Autorità Sanitaria Nazionale che ha sempre invitato tutti ad evitare assembramenti. Appelli inascoltati, a Cellole, così come in tanti altri comuni dell’intera provincia di Caserta. Di Leone in più occasioni ha chiamato a raccolta i concittadini come nel caso degli itinerari del gusto, il mercatino creativo, del natale illuminato. Tutto bello, tutti contenti. Poi i contagi sono aumentati e Di Leone ha chiuso le scuole. Una decisione messa in campo – secondo il sindaco – per frenare i contagi e “proteggere” i più piccoli. Magari, usando maggiore prudenza durante le festività natalizie si poteva evitare la chiusura delle scuole e proteggere ugualmente i bimbi.

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