Caiazzo – E’ stata emessa oggi la sentenza – l’ennesima – sulla vicenda Decò. I giudici del Consiglio di Stato hanno confermato le precedent sentenze del Tribunale Amministrativo della Campania, ribadendo, in sostanza che quell’immobile, realizzato in maniera irregolare, deve essere acquisito a patrimonio comunale. Gli stessi giudici hanno sancito che sarà il Prefetto a doversi recare in comune a Caiazzo per fare ciò che la macchina amministrativa guidata dal sindaco Stefano Giaquinto non ha inteso fare finora. In un paese normale e serio un sindaco che non rispetta le sentenze di un Giudice dovrebbe essere rimosso immediatamente. Invece, in Italia, quando un sindaco dome, arriva il prefetto, e il sindaco dormiente continua ad amministrare come se nulla fosse stato.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta) ha pronunciato la presente ORDINANZA sul ricorso numero di registro generale 10712 del 2021, proposto da Ipervolturno II s.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore e Lauretta Fazzone, rappresentate e difese dall’avvocato Giancarlo Viglione, con domicilio digitale di pec come da registri di giustizia e domicilio eletto presso il suo studio, in Roma, Lungotevere dei Mellini, n. 17;
contro
Comune di Caiazzo, in persona del legale rappresentante pro tempore, non costituito in giudizio;
nei confronti
New Golden Market s.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall’avvocato Maurizio Ricciardi Federico, con domicilio digitale di pec come da registri di giustizia;
per la riforma
della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania – Napoli (Sezione Sesta) n. 6411/2021, resa tra le parti.
Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;
Visto l’art. 98 cod. proc. amm.;
Visto l’atto di costituzione in giudizio di New Golden Market s.r.l.;
Visti tutti gli atti della causa;
Vista la domanda di sospensione dell’efficacia della sentenza del Tribunale amministrativo regionale di reiezione del ricorso di primo grado, presentata in via incidentale dalla parte appellante;
Relatore nella camera di consiglio del giorno 13 gennaio 2022 il Cons. Alessandro Maggio e uditi per le parti gli avvocati Giancarlo Viglione e Federico Maurizio Ricciardi.
Considerato che:
- a) il gravato ordine di demolizione si fonda sull’intervenuto annullamento del sottostante titolo edilizio disposto con sentenza di questa Sezione n. 2636/2021 passata in giudicato;
- b) la circostanza che la citata sentenza sia stata impugnata per revocazione non è idonea a incidere sull’efficacia della detta pronuncia, in relazione alla quale, peraltro, non è stata nemmeno chiesta la misura cautelare;
- c) con riguardo a entrambe le parti appellanti deve ritenersi assente il paventato periculum in mora atteso che:
- ) l’esercizio commerciale gestito dalla Ipervoltruno, mera comodataria del fabbricato abusivo, risulta chiuso da tempo;
- 2) la sig.ra Fazzone non ha impugnato in primo grado l’ordinanza di demolizione.
P.Q.M.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta) respinge l’istanza cautelare (Ricorso numero: 10712/2021).
Compensa le spese della presente fase cautelare.
La presente ordinanza sarà eseguita dall’Amministrazione ed è depositata presso la segreteria della Sezione che provvederà a darne comunicazione alle parti.
Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 13 gennaio 2022 con l’interveno dei magistrati:
Sergio De Felice, Presidente
Hadrian Simonetti, Consigliere
Luigi Massimiliano Tarantino, Consigliere
Alessandro Maggio, Consigliere, Estensore
Giordano Lamberti, Consigliere
L’ESTENSORE IL PRESIDENTE
Alessandro Maggio Sergio De Felice
IL SEGRETARIO