Avrebbe confessato l’omicidio del proprio figlio, di appena due anni. Lo avrebbe spinto e annegato in mare. Alla base della tragica decisione la convinzione, da parte della donna, che il figlio avesse un problema psichico. La donna è stata arrestata per omicidio volontario. La donna è stata ascoltata a lungo dai carabinieri nella caserma di viale Carlo Alberto Della Chiesa, dove è stato ascoltato anche il marito. Nella zona de La scala, dove è stato recuperato il corpo senza vita del piccolo, sono proseguiti per tutta la mattinata i rilievi degli inquirenti. È arrivata anche una squadra specializzata nella ricerca in mare nel tentativo di recuperare elementi utili alle indagini. Intanto è emerso che sarebbe stato un uomo il primo a provare a prestare soccorso al bambino di due anni e mezzo in mare, nonostante poi il piccolo sia stato ritrovato ormai privo di vita. A raccontare la vicenda sono due amici minorenni che poco dopo si sono gettati in acqua per prestare soccorso all’uomo, in evidente difficoltà, e al piccolo. “Abbiamo udito le grida di aiuto provenire dalla zona e quando ci siamo avvicinati abbiamo notato una donna sull’estremità della scogliera e un uomo in mare. Abbiamo poi pensato potesse essere il padre del piccolo abbiamo deciso di entrare in acqua dalla parte dove sapevamo si faceva piede fino a raggiungere la zona dove si trovava il bimbo. Ma già nel portarlo a riva abbiamo capito che la situazione era disperata”.
![](https://www.paesenews.it/wp-content/uploads/bara-neonato-e1640103328891-660x330.jpg)
foto di repertorio