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Teano – Appalti servizi sociali e camorra, ecco le accuse contro i due dipendenti del comune

Teano – Sono dettagliate e gravi le accuse mosse dalla Procura Antimafia contro i due dipendenti della macchina amministrativa teanese, uno dei due da alcuni mesi si gode la pensione nella sua fresca Casafredda, una delle tante frazioni sidicine. Carlo D’Angelo ha subito anche la perquisizione domiciliare mentre Marcella Lancia (anche lei indagata) non  ha avuto alcuna perquisizione. Ecco le accuse dell’Antimafia:
“CAPRIGLIONE Pasquale, LANCIA Marcella (dipendente del Comune di Teano), IORIO Ilaria (rappresentante della Società AMANITA Risto-Service Società Cooperativa di produzione e lavoro A.R.L. e dipendente di NESTORE Consorzio di Cooperative Sociali), MARRESE Paola (rappresentante legale delle società cooperative AMICA Società Cooperativa Sociale Onlus Cod. Fiscale: 03186840611; EDEN Società Cooperativa Sociale Onlus e dipendente della S.A.S. Centro Servizi di CAPRIGLIONE Giulia S.A.S. e della S.P.A. SERVICES & ADVICE S.P.A. di PONTILLO Maurizio) , attraverso specifici accordi diretti a modificare il termine di presentazione delle domande per una gara bandita dal Comune di Teano (CE), per un non meglio specificato servizio denominato “assistenza”, turbavano il procedimento diretto a stabilire il contenuto del bando – già pubblicato sulla piattaforma MEPA – al fine di condizionare la modalità di scelta del contraente a favore del Consorzio NESTORE.
CAPRIGLIONE Pasquale, D’ANGELO Carlo (dipendente del Comune di Teano), IORIO Ilaria, attraverso specifici accordi diretti a stabilire il contenuto della determinazione del Comune di Teano (CE), per un non meglio specificato servizio denominato “specialistica”, turbavano il procedimento diretto a stabilire il contenuto del predetto atto al fine di condizionare la modalità di scelta del contraente a favore del Consorzio NESTORE.
Un intrigo tra imprenditori del Terzo settore, politici e dipendenti pubblici. Con l’ombra del business criminale del clan dei Casalesi. C’è questo dietro l’inchiesta della Dda che ha fatto scattare, qualche giorno fa, una dozzina di perquisizioni in varie città della provincia di Caserta, eseguite dagli uomini della Squadra Mobile che hanno notificato 20 avvisi di garanzia con accuse varie: corruzione, turbativa d’asta, concussione, fittizia intestazione, emissione di fatture false per operazioni inesistenti.

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