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RIARDO – Vigile urbano applaude il discorso del sindaco, scatta la diffida al Prefetto

RIARDO  – Un vigile urbano, in servizio, batte le mani al discorso del sindaco. Scatta la diffida al Prefetto di Caserta. Era in servizio e non doveva mostrare sostengo ad alcuna fazione politica. Questa, in sostanza, la motivazione che avrebbe spinto un consigliere di minoranza a rivolgersi al Prefetto. Nulla di scandaloso, fanno sapere dal comando dei caschi bianchi riardesi, nessun applauso è mai avvenuto; probabilmente l’agente tentava solo di schiacciare una delle tante zanzare che quella sera svolazzavano nell’aula consiliare.  Il primo cittadino, alla guida del paese da poche settimane, getta acqua sul fuoco: “sinceramente non ricordo il particolare, c’era tanta gente, quasi tutti applaudivano. Certamente – conclude D’Ovidio – non mi sono concentrato sul comportamento delle forze dell’ordine presenti”.  Tutto sarebbe avvenuto lo scorso sei giugno quando il neo sindaco  di Riardo – Nicola D’Ovidio – durante il consiglio comunale d’insediamento concluse il proprio discorso programmatico. I tanti cittadini presenti (in gran parte sostenitori della nuova maggioranza che dallo scorso ventisette maggio guida il piccolo centro dell’Alto Casertano  famoso nel mondo per l’effervescenza delle proprie acque) applaudirono. Anche un vigile urbano – presente perché in servizio – avrebbe usato le mani per esprimere  apprezzamento alle parole del primo cittadino riardese. Un applauso che avrebbe fatto irritare qualche consigliere di minoranza. Sarebbe scattata, per questa ragione, la diffida al Prefetto nella quale si chiede di sanzionare l’atteggiamento “parziale” del casco bianco riardese.  Potrebbe essere l’ultimo risvolto di una campagna elettorale molto tesa che ha infiammato le strade e gli animi del piccolo paese (nemmeno tremila abitanti) ai piedi del Monte Maggiore.  Il voto sancì la vittoria della lista guidata  dall’architetto Nicola D’Ovidio, con lui siedono nel parlamentino riardese  Egidio Mavilio, Vincenzo Landolfo, Vittorio Caiazza   e Marco Barbarino.  La minoranza è composta da Armando Fusco e  Antonio Canzano; quest’ultimo entrato in consiglio per surroga al dimissionario Nicola De Nuccio.  Giancarlo Izzo

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