La pizza è uno degli elementi simbolici della città di Napoli, è il pasto principale che caratterizza la cultura gastronomica napoletana. La pizza napoletana può essere fatta solo seguendo la ricetta tradizionale e la si riconosce sin da primo morso.
Negli anni, la pizza napoletana si è diffusa in tutto il mondo e oggi è possibile degustarla anche nei paesi esteri, grazie ai professionisti italiani che hanno diffuso la cultura gastronomica napoletana al di fuori della nazione.
Grazie ad internet e ai numerosi siti di cucina presenti sul web, oggi è possibile ricreare la pizza napoletana classica da fare a casa, seguendo le semplici ricette che riprendono il più possibile gli ingredienti tradizionali e i metodi di cottura.
Quando nasce la pizza napoletana: origini e storia
La pizza napoletana ha alle sue spalle una storia ricca di avvenimenti che hanno lasciato il segno. Riconosciuta ufficialmente nel 2010 come specialità tradizionale garantita dell’Unione Europea (S.T.G), assieme all’arte del pizzaiolo napoletano, che è stata dichiarata patrimonio immateriale dell’umanità nel 2017, dall’UNESCO.
Napoli è stata oggetto di numerose contaminazioni nel passato, a causa delle numerose popolazioni straniere che hanno arricchito la gastronomia napoletana. I napoletani, invece, sono stati molto bravi a portare i nuovi ingredienti in cucina, per creare dei piatti esclusivi, come la pizza.
Il termine pizza fa riferimento alla denominazione “pizis” nata nel 1300, che si riferiva a prodotti tipici da forno, molto comuni nel centro-sud dell’Italia. Le prime ricette della pizza napoletana, documentate, risalgono al 1500 e fanno riferimento alla “Pizza di bocca di dama”.
La prima pizza napoletana
Agli albori del XVII secolo, la pizza napoletana iniziò a diffondersi per le strade e si diffuse velocemente in tutta Napoli. Gli ingredienti chiave di questo prodotto gastronomico erano: l’olio di oliva, il formaggio e le erbe aromatiche.
Nel 1700, agli ingredienti appena citati, viene aggiunto il pomodoro proveniente dall’America centrale e meridionale. La tradizionale pizza napoletana con la mozzarella nasce nel 1800 e diventa sin da subito l’ingrediente principale della pizza margherita.
Nel 1889, Raffaele Esposito, il pizzaiolo più esperto d’Italia, preparò ai Reali di Savoia, 3 tipologie di pizze che sarebbero entrati nella storia culinaria di Napoli: la pizza Marinara, la pizza Margherita e la pizza Mastunicola.
Pizza Mastunicola
La prima pizza preparata a Napoli, che prevedeva come condimento l’utilizzo del lardo, dei cigoli, delle scaglie di formaggio di pecora, del pepe e del basilico. Era una pizza povera, che poteva essere ricreata in casa con i pochi ingredienti presenti nelle abitazioni.
Pizza Marinara
La marinara è la seconda pizza più antica di Napoli ed è quella che poteva essere ricreata facilmente anche in casa. Il suo condimento, infatti, comprende solo l’olio d’oliva, il pomodoro, l’origano, l’aglio e il basilico.
Il nome deriva dall’uso della pizza, perché veniva offerta ai pescatori che mangiavano al rientro dalle giornate di pesca. Era un pasto semplice, veloce ma sostanzioso.
Pizza Margherita
La pizza margherita comprende tutti ingredienti importati in Italia e conosciuti attraverso le popolazioni straniere: il pomodoro e la mozzarella di bufala. Il pomodoro era importato dall’America Latina e in Italia prese il nome di “pomo d’oro”, la mozzarella proveniva dal latte di bufala, animale importato a Napoli dai normanni.