Il diradamento e la caduta dei capelli è un fenomeno che può colpire sia uomini che donne anche in giovane età, perciò sono in tanti a chiedersi come affrontare e risolvere un’eventuale perdita dei capelli.
Su questo tema ci sono molte convinzioni errate e parecchi luoghi comuni che è il caso di sfatare, per questo è preferibile discutere di calvizie solo con l’aiuto di specialisti, come l’Istituto Helvetico Sanders, che ha diffuso una serie di dati e statistiche interessanti sulla caduta dei capelli.
Quali sono le vere cause della caduta dei capelli?
La calvizie è definita un fenomeno plurifattoriale, in quanto le cause sono molteplici e serve un’analisi selettiva e integrata per capire se si tratta di alopecia androgenetica (si tratta del caso più comune) o di altro (alopecia psicogena, areata, precoce, seborroica, solo per citarne alcune).
In condizioni normali, il capello cade quando è vecchio e ha completato il suo ciclo vitale.
Quindi viene sostituito da un nuovo capello che ha le stesse caratteristiche del precedente, ma quando i capelli cadono senza essere rimpiazzati, significa che il follicolo è diventato più piccolo e non produce più capelli.
Per questo è sbagliato credere che la calvizie dipenda solo dalla quantità di capelli che cadono, poiché il problema è che molti di questi vengono sostituiti da capelli meno forti, che cadranno prima, e progressivamente il diradamento aumenterà, lasciando scoperte molte zone della testa.
Si calcola che in Italia il 39% degli uomini sia colpito da calvizie, mentre ad avere problemi di caduta dei capelli è il 13% delle donne.
Questo fa capire che la caduta dei capelli riguarda un numero amplissimo di persone anche nel nostro Paese e in tanti si chiedono come fermarla e se è possibile ottenere risultati concreti in termini estetici.
La calvizie, infatti, impatta anche sull’autostima, tanto che, secondo una ricerca condotta fra chi ha eseguito un trapianto, le ragioni della scelta sono state un desiderio di miglioramento della propria vita sociale (il 37% degli intervistati) e la volontà di sentirsi più sicuri nella vita professionale (34,7%).
Come intervenire quando si perdono capelli
Prima di tutto, è necessario effettuare un test del DNA del capello, perché consente di individuare la tipologia di calvizie e quindi scegliere il rimedio più appropriato. Il test del DNA Hair Genetic è uno dei più elaborati test molecolari, in quanto permette di prevedere anche il rischio futuro di una eventuale calvizie, analizzando e isolando quelle mutazioni associate ad un aumentato fattore di rischio.
Successivamente, si verifica se la propria condizione può essere affrontata tramite un trattamento anti-calvizie oppure tramite un trapianto.
Non c’è una soluzione uguale per tutti e che funzioni sempre con ogni tipo di calvizie, per questo bisogna evitare le “cure miracolose” e i “rimedi infallibili” che alcuni promettono, perché solo i rimedi personalizzati possono dare dei risultati e consentire di avere capelli sani, folti e robusti.
A proposito dei falsi miti sulla calvizie, oggi sappiamo che è assolutamente falso pensare che indossare spesso il cappello possa far cadere i capelli, oppure che lavare spesso i capelli favorisca la calvizie, o ancora che il gel e le lacche contribuiscano al danneggiamento dei capelli (se parliamo di un utilizzo equilibrato).
Per la salute del proprio cuoio capelluto è preferibile non seguire soluzioni improvvisate ma affidarsi solo a specialisti nel trattamento della calvizie.