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Vairano Patenora – Uliveti in fiamme, brucia tutto: l’abbandono e il ritardo dei soccorsi

Vairano Patenora – Le fiamme hanno divorato monte Sant’Angelo. Non solo i boschi e la macchia mediterranea, anche interi uliveti. Nessun dubbio, chiaramente, sull’azione dolosa che ha innescato il focolaio. Il solito piromane imbecille e irresponsabile avrà appiccato il fuoco per godersi poi lo spettacolo e, magari, per poter poi andare, in primavera, in cerca di asparagi senza combattere con rovi e cespugli.  Il fuoco si è propagato rapidamente sia per il tipo di vegetazione, sia per la lentezza nei soccorsi che sono giunti quando ormai non c’era più nulla da bruciare. Per gli uliveti distrutti, invece, parte della colpa è di alcuni proprietari che non puliscono adeguatamente i fondi e le siepi che circondano i terreni. Per il fuoco è facile alimentari. “Chi ha cura del proprio terreno – precisa Fabiola Petruccio, il cui uliveto è stato divorato dalle fiamme – e ci butta il sangue e poi succede questo, il cuore piange e la rabbia sale. Ero sul posto insieme ad altre persone ma non potemmo fare nulla mentre una camionetta della protezione civile o dei vigili se avessero voluto potevano spegnerlo

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