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PIEDIMONTE MATESE – Stupro di gruppo, la vittima si è difesa. Le unghie della donne segnano il volto del cuoco

PIEDIMONTE MATESE – E’ stata stuprata a turno, dopo essere stata probabilmente drogata, da due ragazzi conosciuti poco prima in un bar e con i quali aveva trascorso qualche ora a chiacchierare e bere vodka. Ma lei si è difesa fino a sfigurare il volto di uno dei due violentantori. Le unghie della giovane donna hanno lasciato segni importanti sul viso di Vinceguerra; segni che per gli investigatori potrebbero essere prove importanti per incastrare i due idagati alle loro responsabilità. La drammatica vicenda e’ avvenuta a Piedimonte Matese. La vittima e’ una 29 enne di nazionalita’ russa, impiegata pubblica nel suo Paese, da un mesetto in Italia dove alloggia da amici; il racconto fornito dalla ragazza ai carabinieri guidati dal capitano Salvatore Vitiello, ha consentito l’arresto in flagranza dei due stupratori, Vincenzo Vinciguerra, cuoco di 38 anni, e Pasquale Barbieri, operaio di 44, entrambi di Cerreto Sannita, nel Beneventano. La donna e’ stata ricoverata all’ospedale di Piedimonte Matese, dove i medici hanno trovato immediati riscontri alla violenza sessuale denunciata. La prima telefonata ai carabinieri e’ arrivata intorno alle cinque. ”Mi hanno violentata, correte” ha urlato disperata la ragazza dal telefono di un bar-chalet ubicato a circa 150 metri dal luogo dello stupro dove era riuscita a rifugiarsi seminuda e in stato di profondo choc sfuggendo ai suoi aguzzini. All’interno qualche cliente e il proprietario, ma nessuno ha sentito nulla. I carabinieri, giunti poco dopo, hanno trovato nel luogo indicato dalla ragazza, localita’ San Pasquale, nelle vicinanze del santuario di Santa Maria Occorrevole, il portafogli con i documenti di Vincenzo Vinciguerra; dopo pochi minuti le due persone descritte dalla russa vengono bloccate a bordo di una Ford Fiesta e portate in caserma. Nel frattempo la ragazza, in ospedale, racconta la sua vicenda: ”Mi hanno violentata a turno, dopo avermi fatta bere e probabilmente drogata – dice – li avevo conosciuti in un bar del centro di Piedimonte, mi avevano offerto della vodka, poi pero’ mi si e’ annebbiato il cervello; mi hanno chiesto di accompagnarmi a casa, ho accettato perche’ non mi reggevo in piedi, ma mi sono ritrovata in una zona isolata; mentre uno mi manteneva le braccia l’altro mi stuprava, poi si sono dati il cambio. Quando hanno finito, sono riuscita a sfuggire al loro controllo e a rifugiarmi nel vicino chalet. E’ stato un incubo” ha concluso. I due arrestati (hanno piccoli precedenti, ndr) hanno provato a minimizzare l’accaduto, negando di aver drogato e violentato la ragazza. ”Abbiamo tentato un approccio ma lei non voleva e non le abbiamo somministrato alcuna droga” hanno dichiarato, ma la versione e’ stata presto contraddetta dagli elementi raccolti dai militari e dai riscontri medici; nei prossimi giorni, con i risultati delle analisi, si sapra’ se la ragazza e’ stata effettivamente narcotizzata.

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