Piedimonte Matese – C’è una conversazione – fra l’ex sindaco Luigi Di Lorenzo e l’ex assessore Loreta Di Marco – agli atti dell’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, nella quale l’ex fascia tricolore esprime tutta la sua preoccupazione per le “ritorsioni” politiche che l’imprenditore Vittorio Civitillo. La vicenda nasce dalla revoca del beneficio di cui alla L. 104/92, richiesto nell’interesse della moglie di Di Lorenzo e il suo successivo licenziamento per giusta causa da parte del Civitillo. La conversazione, secondo la Procura, esprime chiaramente dei timori da parte del Sindaco Di Lorenzo, il quale confidava all’interlocutrice di non voler rendere partecipe il Santillo della sua intenzione di rivalersi nelle opportune sedi amministrative e giudiziarie avverso la revoca del benefìcio di cui alla L. 104/92 nei confronti della moglie, poiché temeva che il Santillo, essendo ovviamente parte integrante della “Associazione Civitillo”, avrebbe dato il via per far cadere la giunta («Io, mo’ a Gianluigi non gli dico niente perché se no quello;. … “Falli cadere…Mo’, levaci, levaci il giocattolo in mano“. Hai capito?»). Il particolare riferito è sorprendente poiché è ancora una volta la chiara dimostrazione che anche il Sindaco ritenga che ci sia una vera e propria associazione intercorrente tra il Santillo ed il Civitillo che pone, così, quest’ultimo nella condizione di poter imporre in qualsiasi momento al primo, la fine del mandato. Era l’undici aprile del 2020 quando il sindaco Luigi Di Lorenzo chiamò Loreta Di Marco e la informò di aver ricevuto una chiamata dall’Ispettore Generale dell’Inps. Questi lo mise al corrente che l’istanza presentata dalla moglie, per l’assistenza ai genitori del primo cittadino, era stata “bocciata” a causa delle pressioni esercitate da Vittorio. La DI MARCO, suggerisce i nomi di alcuni legali importanti che possono seguire la vicenda amministrativa nell’interesse del Sindaco.
Di Lorenzo: Io, mo’ a Gianluigi non gli dico niente perché se no quello; Vittorio, gli dice: “falli cadere“. Capito?
Di Marco: No… gioca… Eh?… Di Di Lorenzo: Gli dice Falli cadere…Mo levaci, levaci il giocattolo in mano”. Hai capito?
Di Marco: mhh!
Di Lorenzo: hai capito? Quindi devo far finta di niente; devo fare una denuncia con tutte le cose.
Di Marco: Devi fare tutte le cose…mo’ ti devi mantenere calmo…tanto mo’, pure che c ‘hai parlato con Lello… non … non fa niente perché lo coinvolgiamo, comunque lo coinvolgiamo…Perché se decidiamo…mo’ facciamo passare domani. dopodiché, lo facciamo una cosa in codifesa, cosi abbiamo la certezza che Lello non si mette paura di nessuno; quello non se ne frega di niente e di nessuno e la professionalità maggiore perché sono cose un po’ più … hai capito?
Sono innegabili i contrasti tra il Sindaco e l’imprenditore Vittorio Civitillo. Proprio il primo cittadino, dopo essersi sentito attaccato dall’imprenditore che sarebbe intervenuto in modo incisivo affinchè la dirigente degli uffici INPS di Piedimonte Matese revocasse il beneficio alla moglie del sindaco, asseriva che avrebbe ricambiato l’affronto facendo abbattere le opere abusive – più volte sollecitate dall’Autorità Giudiziaria – realizzate presso il “COTTON”, ovvero il “Cotton Village”, centro commerciale riconducibile proprio al Civitillo che ospita negozi di elettronica, supermercato, sala cinematografica e punti di ristoro (quindi è chiaro che il Cotton, notoriamente sia del Civitillo):
Di Lorenzo: Cioè, è allucinante, guarda!
Di Marco: Sì, è allucinante … Luigi la gente non sta bene con la testa! Come per dire…
Di Lorenzo: No, io mo’ ci devo far abbattere il Co…io ci devo far abbattere il Cotton!
Di Marco: Come?
Di Lorenzo: Quanto è vero il Dio! DL: Ci devo far abbattere tutto il terrazzo del Cotton…
Di Marco: la vendetta è un piatto freddo! Allora, tu devi mettere tutto in mano a quell’amico di Giggino, quello vecchio, vecchio, là, come si chiamava?…
Di Lorenzo: Chi è?
Di Marco: FRACASSI!? Che…e nel momento in cui lui ti dice tutto come si deve fare, a cose pronte tu devi dire: “Ino, per favore fai questo!”.
La Di Marco, ipotizza ancora quale legale possa seguire la vicenda del Sindaco, preoccupato, questi, di quanto gli potrebbe costare in termini economici il ricorso per causa di lavoro. Il sindaco presagisce, in ogni caso di sospendere il rapporto di lavoro della propria moglie con la società di CIVITILLO.
Di Marco: Eh, lo so. Lo so… Contro di te, perché lui vuole dimostrare che è il tuo padrone…
Di Lorenzo: eh! eheee…
Di Marco: vuole farti piegare, capito? Vuole farti…piegare a tutti i costi. Non so. non so se … vabbuò, tu fai pure
Di Marco: creiamoci qualche spiraglio di amicizia perché, poi, indipendentemente da stare o non stare … che poi da qua a dire… cioè, non lo so, non lo so se …di questo, il polso di tutto questo ce l’hai tu, a me mi dispiace che quello ti fa cadere, la verità, eh! Perché mo’ stavi andando bene, cioè, si erano un po’ calmati su di me; quindi, diciamo … però, certo… Poi, pure, capito? L’avevi spuntata con ‘sto fatto della delibera, l’avevi spuntata tu! Perché, quello, allora, pure si era avvelenato quando tu, dicesti: ” io mi dimetto”…
Di Lorenzo: No no, adesso vediamo, vediamo un attimo che succede …
Di Marco: Eh, a me mi dispiace assai! Però t’ho detto: può darsi..perciò devi stare calmo. Dobbiamo, non dobbiamo allarmarci. Tanto lo sai che puoi spuntarla, cioè, da un punto di vista … e se no, tu dici: “non ce l’ha concessa!?”. Lo stesso non ci va a lavoro e non creerei il pretesto per far dire: “fate nuovo cadere”. Capito?
In una successiva conversazione Gianluigi Santillo confessava al tecnico Vincenzo Menditto di aver avuto un alterco con Vittorio CIVITILLO, spiegando di contrasti personali sorti tra quest’ultimo e il Sindaco DI LORENZO a causa di un ricorso avanzato nei confronti della moglie del primo cittadino, la quale ormai era destinata ad essere licenziata, dopo anni che la stessa era stata dipendente del CIVITILLO.
Nel corso di altra conversazione fra CIVITILLO e Bruno PAGLIARO, l’imprenditore si mostrerà impaziente nell’attesa che la raccomandata per la comunicazione del licenziamento pervenisse, nel più breve tempo possibile, alla donna. Non vi è dubbio – scrive la Procura – che il licenziamento della signora indisporrà profondamente il primo cittadino il quale considererà l’evento come una vera e propria ritorsione del Civitillo nei suoi confronti che, innegabilmente, si colloca temporalmente immediatamente dopo la deliberazione assunta dalla Giunta Comunale presieduta dal Sindaco Di Lorenzo, che ha fortemente contrariato l’imprenditore.