Teano – Si è svolta ieri l’ultima udienza del processo a carico del gruppo Aria finito davanti ai giudici per rispondere delle accuse di Estorsioni e minacce con metodo mafioso. Sul banco dei testimoni è salito uno dei fratelli Rendina che, in sintesi, ha confermato ogni accusa mossa in fase di indagine contro il gruppo di imputati. Si tornerà in aula il prossimo settembre per ascoltare altri testimoni. Un capannone conteso diventò il fulcro di una serie di minacce e di azioni criminose. Le accuse contro Lorenzo Corbisiero (1970) sono pesanti, in particolare l’imputato allo scopo di intimorire indirettamente i fratelli Rendina (fittuari di un capannone) – invitava Luigi, collaboratore delle persone offese, a raggiungerlo nei pressi di una tabaccheria sita in Teano, per poi colpirlo con pugni al volto e alla testa (strappandogli anche il giubbino che indossava). Non contento Corbisiero rivolgendosi a Luigi minacciò: “io ammazzo i cani dei Rendina e incendio i capannoni”, intimandogli contestualmente di riferire ai datori di lavoro che, qualora non avessero lasciato il capannone di sua proprietà, li avrebbe “bruciati vivi“. A questo episodio, accaduto alla fine del mese di maggio del 2018, seguì una seconda aggressione – nel luglio dell’anno successivo – nella quale Corbisiero, colpì Luigi con due violenti pugni al viso. Qualche mese dopo Lorenzo Corbisiero si recò nei capannoni che erano locati ai fratelli Rendina e aggredì la moglie di uno di loro. Queste sono alcune delle accuse fomulare della Procura Antimafia a carico di Lorenzo Corbisiero (1970), coinvolto in una inchiesta condotta dalla Polizia di Stato nella quale sono finiti anche Aria Michele Giuliano 1960 Teano, Aria Armando 1981 Vairano Patenora, Aria Michele jr 1987 Teano (domiciliato in Lombardia), Salerno Salvatore 1976 Calvi Risorta, Faella Francesco 1961 Teano, Corso Paride 1985 Teano,
Vairano Patenora / Teano / Calvi Risorta – Estorsioni e minacce con metodo mafioso, c’è il primo condannato
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