Mignano Montelungo – Antonio Marotta, padre di Emilio Marotta, l’operaio morto schiacciato nel compattatore dei rifiuti, sul quale stava lavorando, è stato processato a seguito della denuncia presentata dagli imprenditori Iovino Lorenzo e Iovino Carla Maria; oltre che dal tecnico comunale di Mignano Montelungo, Fuoco Benedetto. Oggi il giudice ha emesso la sentenza di primo grado. Una giornata complicata che ha visto diversi colpi di scena. Il tecnico comunale, Fuoco, ha rimesso la querela uscendo così di scena. E’ stato eccepito e riscontrato un difetto di querela da parte dell’imprenditrice Carla Maria Iovino. Il giudice, per questa ragione, non ha proceduto in merito ai fatti relativa alla donna. L’imputato – Antonio Marotta – è stato assolto per lo stalking a carico dell’altro imprenditore Lorenzo Iovino. Il giudice de tribunale di Cassino, invece, ha condannato Marotta per il reato di diffamazione a carico di Iovino Lorenzo infliggendo una sanzione di 400 euro. Il difensore dell’imputato – l’avvocato Adriano Cortellessa – valuterà la possibilità di ricorrere in Appello dopo la pubblicazione delle motivazioni della sentenza.
Leggi anche:
Mignano Montelungo – Incredibile: operaio muore schiacciato nel compattatore. Il padre di Emilio denunciato per diffamazione. Comunità indignata
ma questo giudice, (e non solo)ha considerato la disperazione di questo padre che ha perso il figlio in un modo tremendo?
determinati dolori, vanno vissuti. È facile parlare per chi è in vita e ha con sé il proprio figlio/a.