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PIGNATARO MAGGIORE – Stalking, arrestato un 50enne

PIGNATARO MAGGIORE  – I militari dell’Arma di Pignataro Maggiore, agli ordini del comandante, mar. Gallo, hanno eseguito, ieri mattina, l’ordinanza di arresto in carcere di R. S. condannato per stalking. L’uomo era agli arresti domiciliari presso la casa della compagna, a Pignataro Maggiore. E’ proprio la compagna e convivente che i Magistrati hanno accertato essere stata vittima – in passato – delle molestie da parte di R. S., che gli sono costate una condanna di arresto in carcere, trasformata poi nella misura alternativa degli arresti domiciliari. A riportare R. S. tra le mura del carcere di Santa Maria C. V. i dissapori con la compagna. R. S. dovrà dunque scontare il resto della pena, fino all’estate prossima, nella casa circondariale presso al quale è stato accompagnato ieri stesso. Secondo l’Ons (Osservatorio Nazionale Stalking) un italiano su cinque nella vita è stato oggetto di forme di molestia annoverabili nello stalking e non stupisce che di questi l’80 per cento siano donne. Nella maggior parte dei casi, poi, la vittima conosce l’autore delle molestie persecutorie: lo stalker è infatti il partner o l’ex (50 per cento), un condomino (25 per cento) o un familiare (5 per cento)». Le conseguenze di queste persecuzioni sono tutt’altro che leggere: nel 70 per cento dei casi chi subisce riporta disturbi di tipo psicologico come ansia, disturbi del sonno, arrivando nei casi limite fino al tentativo di suicidio. «Nella capitale il fenomeno riflette la situazione nazionale: riportando il dato Istat nel 2008 sono stati 216 i casi violenza denunciati – prosegue Giacomelli -. Secondo il Centro Antiviolenza del Comune di Torre Spaccata, di tutti i casi pervenuti l’80 per cento è stato vittima di violenza domestica e solo il 20 per cento ha subito aggressioni fisiche e stupri da sconosciuti. Da questi dati risulta, inoltre, che nel 52 per cento dei casi la violenza è fatta dal marito, nel 18 per cento dei casi dal compagno, nel 7 per cento dall’ex compagno ma anche dal padre e da un altro parente (rispettivamente nel 3 per cento e nel 5 per cento dei casi)».

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