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MONDRAGONE – Le larghe intese salvano Schiappa, PD e PDL insieme come a Roma

MONDRAGONE – Anche a Mondragone si compie l’inciucio nazionale fra PD e PDL. Il sindaco PdL – che era stato eletto con una maggioranza ampia – nei giorni scorsi aveva rotto con la sua maggioranza e si era dimesso. Giovanni Schiappa, ora, ci ripensa e supera le difficoltà con  Pd (Partito Democratico)  che invece di sfiduciarlo gli da una mano entrando organicamente in maggioranza.Nella nuova giunta entrano Salvatore Pacifico, Anna Barbato, Benedetto Zoccola e Valerio Corvino. La crisi nel governo cittadino si è verificata lo scorso 14 maggio  con una nota ufficiale indirizzata al presidente del Consiglio comunale Pasquale Marquez.  Nella nota Schiappa non indica i motivi della sua scelta, ma attacca i propri consiglieri, parlando di «vecchia politica».  «Nel corso di questo primo anno di sindacatura – spiega – l’amministrazione da me guidata si è trovata di fronte a difficoltà spaventose, sforzandosi comunque di moralizzare l’attività del Comune; abbiamo però dovuto fare i conti con un accanimento ambiguo e a tratti feroce, non solo dei consiglieri d’opposizione ma anche e soprattutto di alcuni consiglieri di maggioranza, miseri servitori di vecchi politici arrabbiati e desiderosi di riacquistare visibilità e credibilità e sempre pronti a distruggere tutto ciò che con sforzi non indifferenti veniva costruito». Una decisione che potrebbe essere stata originata dalle divisioni registrate negli ultimi mesi nella sua maggioranza di centro-destra, frammentata in troppe correnti, riflesso anche delle divisioni a livello regionale. Da ultimo Schiappa aveva ventilato l’ipotesi di azzerare la giunta comunale per far ripartire l’azione amministrativa, anche per non mettere a rischio l’approvazione del conto consuntivo che approderà mercoledì in Consiglio comunale. Il presidente del Consiglio comunale ha comunicato la decisione al prefetto di Caserta Carmela Pagano.

Ora la crisi sembra essersi risolta con quello che alcuni definiscono un ribaltone scandalizzandosi davanti all’inciucio che vede insieme Pd e PdL.

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