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Slot machine: dalle limitazioni al giro d’affari di un fenomeno non più trascurabile

Le slot machine, uno dei giochi più storici di tutto il settore dei casinò, sono un fenomeno di cui negli ultimi anni si è molto parlato in differenti sfumature.

Il 2019: il Decreto Dignità

Nel corso del 2019 esse sono state al centro del mirino per quanto concerne la lotta all’azzardo messa in campo dal Governo Lega-Movimento 5 Stelle. Ridotte fortemente di numero sul territorio italiano, esse sono state isolate al di fuori dei centri, lontane dai punti sensibili delle città. Misure restrittive ci sono state per tutto il settore dei giochi, fortemente tassato e limitato, per esempio, nella sua possibilità di promozione pubblicitaria.

Le misure prese di fatto, sino ad oggi almeno, non sembrano essersi tradotte con gli effetti sperati. Il risultato infatti delle scelte fatte è stato più un cambio di direzione, a scapito di alcuni tipi di gioco verso altri differenti rimasti più “liberi”.

Il 2020: “restrizioni da Covid”

Nel corso del 2020, l’avvento della pandemia di Coronavirus ha avuto una doppia e totalmente inversa influenza nel settore dei giochi: infierendo negativamente sulla versione live tradizionale e favorendo di conseguenza quella sul web.

Sale da gioco e sale scommesse sono state fortemente penalizzate dalle misure restrittive prese in termini di sicurezza, nonostante sia ormai risaputo, ed evidente guardando i “numeri”, che il settore ha oggi ormai un forte peso negli introiti dell’erario. Nella sua versione online questo genere di gioco è stato nel 2020 un passatempo molto gettonato, come dicono anche le statistiche, sia in Italia che in Europa.

Il panorama italiano del gioco

Osservando i dati emersi dalle statistiche relative al volume di gioco nelle diverse province italiane appare chiaro che le slot machine sono un fenomeno che negli ultimi anni non è più possibile trascurare per il giro d’affari e l’utenza che genera. E parliamo non solo nei giochi online, come quelli proposti da siti come Casinos.it, ma anche alla versione live cui si può accedere nei bar, nei tabacchini e nelle sale da gioco. Questo nonostante tutto, nonostante le misure prese a livello nazionale e nonostante le difficoltà in generale di questo settore.

Dove si gioca di più? Quali sono le Regioni più baciate dalla fortuna?

La capitale assoluta in Italia del gioco d’azzardo è la Lombardia e fra i giochi preferiti ci sono proprio le slot machine. I volumi si aggirano intorno ai 10 milioni di euro l’anno per una spesa pro-capite destinata al gioco che arriva quasi si 2mila euro. Nella Regione spicca Pavia, la piccola Las Vegas italiana, dove c’è anche il record di importo di puntata. Essendo la Lombardia così distante come numeri rispetto alle altre Regioni, è ovvio che è qui che le vincite raggiungono i maggiori volumi.

Essa è seguita, anche se non proprio a distanza ravvicinata (il gap è il doppio), dal Lazio, con un volume di gioco pari a 5.206.000 ed una spesa pro-capite di 944 euro. Altro “paradiso” del gambling è la Toscana, Regione dove spiccano in particolare centri come Massa, Prato, Lucca e Pisa: centri di gioco dove c’è anche un elevato numero di slot in relazione al numero di abitanti. Seguono l’Emilia Romagna, il Veneto, la Campania.

Il più alto numero di giocatori in percentuale rispetto alla popolazione è in Molise. In fondo alla classifica, sia come numero di appassionati di giochi, sia come volumi di gioco c’è il Trentino Alto Adige. Il volume non arriva al milione di euro e i pochi giocatori non spendono che 175 euro l’anno a tale scopo.

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