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Pietramelara – Debiti fuori bilancio, il Consiglio boccia quelli generati da ordinanze sindacali di Leonardo

Pietramelara –  Nella seduta consiliare di ieri sera, tenutasi in modalità videoconferenza a causa di un caso di positività riscontrato tra i dipendenti dell’ente, il consiglio comunale ha affrontato due argomenti di fondamentale importanza riguardanti debiti fuori bilancio generati dalla precedente gestione amministrativa. Nel primo caso il consiglio comunale ha riconosciuto il debito fuori bilancio nei confronti della società MATE engineering SOC. Coop va. che ha redatto il PUC. Questo debito è stato riconosciuto ai sensi dell’articolo 194, comma 1, lettera a) del DLGS 267/2000 in quanto nel bilancio comunale non risultavano appostate somme per la copertura del relativo pagamento nei confronti della società aggiudicataria della redazione del PUC. Al secondo punto all’ordine del giorno il consiglio ha respinto la proposta di riconoscimento dei debiti fuori bilancio in favore di GE.S.I.A. srl generati da una serie di procedure anomale ed in particolare, come evidenziato dallo stesso revisore dei conti, dal <<Reiterato utilizzo dell’istituto della proroga contrattuale attraverso le ordinanze sindacali>>.  Riguardo questo argomento ha preso la parola il vicesindaco Giovanni De Robbio che si è così pronunciato:
“Innanzitutto consentitemi di sottolineare che il nostro comune ha raggiunto l’ottanta per cento di percentuale in merito alla raccolta differenziata e credo che questa sia anche la sede più opportuna per ringraziare l’Assessore all’ambiente Pasquale Di Matteo ed il responsabile dell’ufficio tecnico Architetto Gaetano Auricchio per l’enorme lavoro svolto. Tornando all’argomento all’O.D.G. resto completamente sbalordito di fronte alle dichiarazioni dell’ex sindaco che cerca di arrampicarsi sugli specchi palesando gravi inadeguatezze politico/amministrative nel dimostrare di non sapere che l’ordinanza sindacale contingibile ed urgente non coperta finanziariamente va sanata con regolare copertura nei sessanta giorni successivi altrimenti diventa un atto illegittimo. Resto oltremodo allibito nell’apprendere dalla bocca dell’ex sindaco Leonardo che ha dichiarato testualmente di aver amministrato il comune alla giornata ossia senza alcuna programmazione. Provo addirittura imbarazzo quando sento dalla sua bocca che l’amministrazione da egli guidata, prima dell’emergenza rifiuti del 2013, aveva raggiunto il 70 % di differenziata: numeri da tombola natalizia considerato il periodo che stiamo vivendo. In riferimento ai debiti a favore di  GE.S.I.A. ritengo che non è possibile approvare a cuor leggero un argomento di tale importanza decidendo di spostare responsabilità di carattere politico/amministrativo sulle spalle del popolo che in questa sede è sovrano si, ma anche incolpevole e soprattutto inconsapevole. Credo che non sia possibile approvare un debito fuori bilancio che lo stesso revisore dei conti definisce <<Generato da una gestione anomala e, addirittura, in un passaggio del parere, rincara la dose sottolineando <<Reiterato utilizzo dell’istituto della proroga…>>. Sottolineo ancora una volta che non è possibile assumere delle decisioni che potrebbero esporre l’ente e noi stessi a danni erariali seri dei quali non siamo responsabili come non è responsabile il popolo pietramelarese. Voglio ricordare ai consiglieri comunali che questa amministrazione dal 24 giugno 2017, data dell’insediamento, ha deciso di fare un taglio netto con la mala amministrazione, i cattivi costumi e le anomale consuetudini del passato. Ho sempre avversato e contestato questo modo di fare politica; prima da consigliere di opposizione di quella amministrazione! Oggi da amministratore scrupoloso e responsabile non potrei mai coprire, attraverso questo riconoscimento, debiti generati da chi ha amministrato la cosa pubblica in maniera distratta, inopportuna ed irresponsabile. Propongo ai colleghi consiglieri di votare contro questa proposta e di approfondire la genesi anomala sottolineata anche dal revisore. E’ un aspetto importante che tutela noi stessi e soprattutto il popolo che siamo qui a rappresentare”.

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