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ALIFE – Usura, l’imprenditore condannato: la Cassazione conferma la pena

ALIFE –  La Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione di Roma ha confermato la pena a 3 anni di carcere ad Antonio Corrado, 55 anni, imprenditore ed autotrasportatore di Alife, ponendo così fine alla vicenda giudiziaria. L’imprenditore (operante nel settore dei maxi trasporti e di quelli eccezionali) accusato di usura, era già stato condannato in primo grado, dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, a 4 anni di reclusione; pena che era sta lievemente ridotta in Appello a 3 anni di carcere. E’ stato confermato anche il risarcimento, in sede civile, in favore della costituita parte civile Rino Guarnieri.  Dunque accolte pienamente le ragioni del Procuratore Generale di udienza e dell’avvocato Raffaele Gaetano Crisileo, difensore della parte civile, costituita in giudizio. La parte offesa (parte civile) é un piccolo imprenditore, operante, all’epoca dei fatti, nel settore dell’edilizia ed é originario dell’alto casertano, Rino Guarnieri.
La vicenda giudiziaria parte da una denuncia presentata ai carabinieri di Alife e dopo una lunga indagine da parte degli ufficiali di polizia giudiziaria. Corrado Antonio è titolare di una ditta di autotrasporti che opera a livello nazionale. Per una serie di lavori edili il Corrado ebbe modo di conoscere alcuni anni fa Rino Guarnieri con il quale intrattenne dei rapporti per dei lavori edili che il piccolo imprenditore edile Guarnieri eseguì nella sua abitazione e nella sua ditta. Successivamente la persona offesa ebbe bisogno di un prestito in quanto la sua attività non andava più bene e Antonio Corrado si offrì di aiutarlo. Tuttavia, nel corso del tempo, a quanto risulta dal processo, questo prestito sarebbe cresciuto fino a raggiungere una cifra esorbitante.

 

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