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Le differenze tra telelavoro, lavoro agile e smart working?

Pensare che smart working e telelavoro siano la stessa cosa è un errore, anche se queste espressioni nella maggior parte dei casi vengono utilizzate come se si trattasse di sinonimi. Le differenze non sono solo di carattere terminologico, ma hanno a che fare anche con le condizioni contrattuali: ecco perché vale la pena di conoscerle in maniera approfondita. Tra telelavoro e smart working ci sono distinzioni evidenti sia dal punto di vista della flessibilità che in riferimento alle possibilità decisionali da parte dei lavoratori.

Lo smart working e il telelavoro

Lo smart working può essere considerato come una soluzione temporanea grazie a cui il lavoratore può godere di un certo livello di flessibilità e di libertà su vari fronti. Il telelavoro, invece, consiste nello svolgere la propria attività professionale in un posto diverso dall’ufficio, che deve essere concordato e stabilito con il datore di lavoro. Le aziende possono usufruire di software per la pianificazione del personale grazie a cui si ottengono molteplici benefici, tra cui il monitoraggio delle prestazioni dei lavoratori e la gestione dei turni: concentrando in un solo programma tutte le informazioni disponibili, diventa più semplice prendere decisioni più efficaci, visto che i software sono in grado di raccogliere da soli i dati reali. In particolare, i programmi per la gestione delle risorse umane si dimostrano ancora più importanti nel momento in cui i dipendenti lavorano da remoto.

La gestione del personale

Deve essere chiaro, per altro, che lavorare da remoto non vuol dire poter godere di autonomia decisionale; al tempo stesso, non ci si può concedere il lusso di tenere condotte non appropriate unicamente perché ci si trova a casa propria. In altri termini, anche se si lavora da remoto restano valide tutte le regole riportate sul contratto di lavoro che è stato sottoscritto nel momento in cui si è stati assunti. È ovvio che se si è in ufficio i dipendenti possono essere controllati con più facilità dai datori di lavoro e dai manager, mentre il discorso è diverso per il telelavoro. Anche per questo può essere utile affidarsi a software ad hoc, muniti di funzionalità tali da consentire il monitoraggio e la gestione di un team di lavoro da remoto. Così, si può essere certi che i dipendenti non solo svolgano il proprio lavoro e lo portino a termine, ma rispettino anche i codici e le norme aziendali. Un programma appropriato è un punto di riferimento da cui non si può prescindere per una gestione oculata di lavoratori distribuiti in tanti posti differenti.

Quali sono gli effetti negativi del telelavoro e lo smart working

Sia il telelavoro che lo smart working possono essere portatori di conseguenze negative e di svantaggi soprattutto se non si è stati in grado di promuovere una forte cultura aziendale. Nel caso in cui i dipendenti che lavorano a distanza non siano in grado di vivere completamente i valori dell’azienda e di sentirsi parte di essa, il pericolo che si corre è che il team di lavoro si allontani sempre di più o che comunque si senta isolato. Uno degli aspetti negativi più importanti del lavoro da remoto è proprio questo: un fattore che non deve essere sottovalutato, soprattutto al fine di prevenire situazioni spiacevoli che potrebbero rivelarsi dannose per l’azienda. C’è da tener presente, poi, che la comunicazione interna rischia di risultare problematica nel caso in cui non si abbiano a disposizione dei canali adeguati. Da questo inconveniente potrebbero derivarne altri: per esempio, confusione per le scadenze da rispettare o incomprensioni di diverso genere.

I lati positivi

Ciò non toglie che sia il telelavoro che lo smart working assicurano anche molteplici vantaggi a livello economico, sia per i dipendenti che per le aziende. Queste ultime, per esempio, hanno la possibilità di risparmiare sui numerosi costi aziendali dovuti alla presenza fisica dei lavoratori in sede. Lavoratori che, a loro volta, spenderanno meno per il pranzo e per i trasferimenti da e verso il posto di lavoro, sia che avvengano in auto sia che prevedano l’uso dei mezzi pubblici.

L’equilibrio tra il lavoro e la vita personale

Un altro aspetto che non può essere sottovalutato, a vantaggio dei dipendenti, è l’equilibrio migliore tra il lavoro e la vita quotidiana. Il tempo personale può essere gestito in modo più efficiente, proprio perché non si perde più tempo sui mezzi o in macchina per raggiungere l’ufficio. Gli effetti positivi che ne derivano incidono sull’umore e, in maniera indiretta, sulla produttività: insomma, a beneficiarne in fin dei conti sono ancora le aziende.

Come si svolge lo smart working

Lo smart working (o lavoro agile, se si vuole usare un’espressione in lingua italiana) è una modalità di lavoro che permette di conciliare le necessità quotidiane dei dipendenti, dal momento che non comporta una sede fissa. Questo vuol dire che si può lavorare non solo da casa, ma anche in qualsiasi altro posto: in una baita di montagna, in uno spazio di co-working, in un albergo, in biblioteca, e così via. Ogni location è adatta allo svolgimento del lavoro, e non è obbligatorio comunicare all’azienda dove ci si trova. Ovviamente è necessario essere in possesso degli strumenti telematici e informatici che consentano lo svolgimento del lavoro. Per ciò che concerne gli orari di lavoro, è possibile stabilirli con un livello di autonomia superiore, e lo stesso dicasi per la pausa pranzo.

Le peculiarità tipiche dello smart working e quelle del telelavoro

Le aziende possono fare riferimento allo smart working in molteplici circostanze: è bene precisare, però, che non si sta parlando di una forma di lavoro definitiva, fermo restando che sarà sempre il datore di lavoro a indicare le condizioni di fruizione di tale soluzione. Nel caso del telelavoro, invece, i livelli di flessibilità sono diversi, a seconda che si tratti di telelavoro subordinato, di telelavoro parasubordinato o di telelavoro autonomo. Quest’ultimo rappresenta la tipologia che garantisce più libertà, consentendo al dipendente di programmare la propria attività come meglio crede. La flessibilità è minore, invece, nel caso del telelavoro subordinato e del telelavoro parasubordinato.

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