TRENTOLA DUCENTA / QUALIANO – Nove anni di carcere per gli abusi ai danni di una ragazzina minorenne che frequentava la sua chiesa di Trentola Ducenta. E’ questa la sentenza di condanna emessa dal tribunale di Napoli Nord nel processo con rito abbreviato a carico di don Michele Mottola, il parroco (poi sospeso dalla Diocesi) originario di Qualiano ma che per anni ha officiato nell’agro aversano, che era stato nel novembre 2019 e che è stato detenuto in carcere per quattro mesi. Oggi è arrivata la condanna: il pubblico ministero aveva chiesto sei mesi in più rispetto a quanto deciso dal giudice, ma di fatto ha retto l’impianto accusatorio. “Attenderemo nei prossimi 30 giorni le motivazioni dei giudici per fare ulteriori valutazioni” ha commentato l’avvocato del parroco Antimo D’Alterio. Le indagini erano state aperte da parte della Procura della Repubblica di Napoli Nord. Il 59enne, residente a Qualiano, è stato incastrato dalla sua stessa vittima che, dopo essere finita al centro delle sue attenzioni, ha pensato bene di registrarlo col cellulare durante gli incontri che avevano in parrocchia prima di denunciare tutto a due persone che frequentavano la stessa chiesa. Sono stati quest’ultimi a mettere al corrente il vescovo Spinillo e la famiglia della bambina, permettendo l’avvio delle indagini affidate al commissariato di polizia di Aversa, guidato dal dirigente Vincenzo Gallozzi. Pochi mesi di indagine sono bastati per ottenere la conferma che la denuncia della bambina di 10 anni era basata su fatti veri e confermata proprio dalle registrazioni.
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