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CASTEL VOLTURNO – Domitia Village, nuovo ordine di arresto per Scalzone

CASTEL VOLTURNO – I militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Caserta, coordinati dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, hanno eseguito un nuovo provvedimento di custodia cautelare in carcere, emesso dal locale Tribunale – Sezione Riesame, nei confronti di SCALZONE Alfonso.  Lo Scalzone era già stato tratto in arresto il 22 febbraio dello scorso anno, nel corso dell’operazione  Domitia Village”, a conclusione delle indagini coordinate dalla DDA di Napoli, che avevano portato all’ emissione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 14 soggetti, tra imprenditori e pubblici amministratori locali e al sequestro di beni per un valore di circa 250 milioni di euro, tra i quali un imponente complesso turistico-alberghiero realizzato sul litorale domiziano. Nell’ambito delle indagini in questione, le 43 persone indagate rispondevano, a vario titolo, di diversi reati, quali l’associazione per delinquere di stampo camorristico, concorso esterno nell’associazione di stampo camorristico con riferimento rispetto a al clan dei casalesi nonché ai clan Polverino e Nuvoletta – oltre che di svariati altri delitti, quali la corruzione, l’abuso d’ufficio, la truffa e l’abusivismo edilizio, attuato anche in aree di notevole interesse paesaggistico e di rilevanza archeologica, con l’aggravante per essere stati commessi al fine di favorire i clan suindicati. Scalzone, attraverso i propri legali, aveva chiesto il riesame della propria posizione e l’istanza era stata accolta dal Tribunale partenopeo, che con propria ordinanza ne aveva disposto l’immediata scarcerazione. Avverso detto provvedimento, la DDA aveva proposto ricorso per cassazione. La Corte ha, quindi, annullato con rinvio la citata ordinanza rivalutando il quadro indiziario e ritenendo la fondatezza della contestazione associativa (sotto il profilo del concorso “esterno”). Ha quindi disposto nei confronti dello Scalzone nuovamente la misura cautelare personale. L’inchiesta aveva ad oggetto uno dei settori dell’attività camorristica più rilevanti nel territorio della Campania, ossia la penetrazione criminale nel mondo imprenditoriale, in particolare nel settore edilizio e le collusioni con le pubbliche amministrazioni locali per la realizzazioni di rilevanti speculazioni.

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