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Foto di repertorio

Vairano Patenora – Movida, senza rispetto delle regole e piena di alcol: ragazza sviene lungo via Abruzzi

Vairano Patenora – Anche lo scorso fine settimana, nella frazione Scalo, tutto si è svolto all’insegna della movida. Come al solito centinaia e centinaia di giovanissimi, giovani e meno giovani si sono accalcati nella piazza principale del paese e nei tratti attigui di via Napoli e via Abruzzi. Poche mascherine, nessun distanziamento. Alcuni bevono dallo stesso bicchiere o dalla stessa bottiglia. Nei Locali, quei pochi locali che “accendono” la movida, si entra e si esce senza alcun rispetto delle regole anti coronavirus. L’alcol scorre a fiumi. E, purtroppo, lo consumano anche tanti minorenni. Nella notte a cavallo fra sabato e domenica scorsa una ragazzina – probabilmente non ancora maggiorenne – dopo essere caduta un paio di volte lungo via Abruzzi, è svenuta. Si è reso necessario l’intervento dell’ambulanza del 118. Diagnosi chiara: troppo alcol nel sangue.  Il consumo e l’abuso di alcol fra i giovani e gli adolescenti è un fenomeno preoccupante, nonostante l’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda la totale astensione dal consumo di alcol fino ai 15 anni.
In Italia con la Legge 8 novembre 2012 n.189 vige il divieto di somministrazione e vendita di bevande alcoliche ai minori di 18 anni, da ciò si deduce che i giovani di età inferiore ai 18 anni che consumano anche una sola bevanda alcolica durante l’anno presentano un comportamento a rischio nel consumo di alcol.   I comportamenti di consumo diffusi tra i giovani richiedono una particolare attenzione e adeguati interventi, per la possibilità di gravi implicazioni di ambito non solo sanitario ma anche psico-sociale, data la facilità di associazione con altri comportamenti a rischio, assenze scolastiche, riduzione delle prestazioni scolastiche, aggressività e violenza, oltre alle possibili influenze negative sulle abilità sociali e sullo sviluppo cognitivo ed emotivo. Essi possono inoltre portare a condizioni patologiche estreme come l’intossicazione acuta alcolica o l’alcoldipendenza. Altri problemi nascono dalla diffusione di un uso dell’alcol simile a quello delle altre sostanze psicoattive, con finalità di sballo e ricerca dell’ubriachezza, uso che rischia tra l’altro di fungere da ponte verso le sostanze psicoattive illegali. La diffusione di un policonsumo di sostanze psicoattive legali e illegali viene confermata da varie fonti ivi compresa la rilevazione del Ministero della Salute sui comportamenti di consumo degli utenti dei servizi alcologici.
Il binge drinking, modalità di consumo alcolico che comporta l’assunzione in un’unica occasione e in un ristretto arco di tempo di quantità di alcol molto elevate, è diffuso maggiormente tra i giovani di 18-24 anni; oltre questa fascia di età le percentuali diminuiscono per raggiungere i valori minimi nell’età anziana. La percentuale di binge drinker di sesso maschile è statisticamente superiore al sesso femminile in ogni classe di età ad eccezione degli adolescenti, (11-15 anni), ossia quella fascia di popolazione per la quale la percentuale dovrebbe essere zero a causa del divieto per legge della vendita e somministrazione di bevande alcoliche al di sotto della maggiore età. I giovani lo praticano soprattutto nei contesti della socializzazione e del divertimento collettivo, spesso bevendo volontariamente fino ad arrivare all’ubriachezza e all’intossicazione alcolica. Tra le bevande preferite dai giovani troviamo la birra soprattutto tra i ragazzi, seguita da aperitivi alcolici (alcolpops) mentre tre le ragazze gli aperitivi alcolici (alcolpops) sono al primo posto seguiti dalla birra.

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