Pietramelara – In merito alla perizia tecnica per stabilire e quindi classificare il principio attivo della sostanza stupefacente che l’indagato, Pierluigi De Luca, nascondeva nel suo bar di Pietramelara, interviene il difensore dell’indagato. L’avvocato Michele Mozzi ha messo in evidenza che il risultato delle analisi tecniche ha evidenziato una scarsa purezza della sostanza stupefacente. Un principio attivo alto significa l’aggravamento – in chiave processuale – della posizione del giovane barista coinvolto nella vicenda. Tutto nasce da una indagine condotta dai baschi verdi, guidati dal tenente Di Lorenzo, della Fiamme Gialle di Aversa che circa un mese fa hanno tratto in arresto il 30enne. Alcuni giorni fa, i giudici del Tribunale del Riesame di Napoli hanno respinto la richiesta avanzata dal difensore dell’indagato. Pierluigi De Luca resta in carcere. L’indagato, attraverso il proprio legale, l’avvocato Michele Mozzi, aveva chiesto di rivalutare la vicenda per tentare di ottenere la scarcerazione o, almeno, gli arresti domiciliari. Una situazione, quella di De Luca, molto pesante, se si considera la grossa quantità di cocaina scoperta dalle fiamme gialle di Aversa: quasi 2 chilogrammi di stupefacente.
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