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foto di repertorio

Pietramelara – Spaccio di droga, De Luca confessa e resta in carcere

Pietramelara –  Il giudice per le indagini preliminari ha deciso: Pierluigi De Luca resta in carcere. Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha respinto la richiesta del difensore dell’indagato che chiedeva la concessione degli arresti domiciliari. Una richiesta che si basava principalmente sull’assenza di qualsiasi precedente a carico del giovane pietramelarese. Purtroppo la enorme quantità di droga trovata (quasi 2 kg di cocaina) ha precluso qualsiasi forma di “clemenza” da parte dei giudici. Del resto De Luca avrebbe confessato le proprie colpe. Avrebbe spiegato agli uomini delle Famme Gialle ogni dettaglio della sua attività di spaccio; dichiarazioni che l’indagato avrebbe confermato anche davanti al Giudice per le indagini preliminari.
Pierluigi De Luca – difeso dall’avvocato Michele Mozzi – dovrà ora tentare il ricorso ai giudici del riesame di Napoli per ottenere almeno la concessione dei domiciliari. Sulla vicenda ci sono diverse  ombre ancora da chiarire, alcune potrebbero essere di vitale importanza per il futuro dello stesso indagato che rischia una pena pesantissima e quindi rischia di passare in carcere molti anni della sua giovane vita. Le ulteriori indagini serviranno a capire chi forniva la droga a De Luca, se lo stesso indagato operava da solo oppure veniva sostenuto da altre persone, magari da qualche finanziatore. Soprattutto le indagini dovranno chiarire se la droga occultata nel bar da De Luca era destinata solo alla piazza di Pietramelara e dei paesi vicini oppure destinata a zone più lontane. In tal caso chi fungeva da corriere?

La vicenda:
I Baschi Verdi di Aversa, già da alcuni giorni, tenevano sotto controllo i movimenti di Pierluigi De Luca, classe ’88, residente in Pietramelara, sul conto del quale avevano avviato mirati accertamenti in quanto sospettato di spacciare droga all’interno del suo bar ubicato nella cittadina alle pendici del Monte Maggiore.  Nella giornata di ieri, l’insolito andirivieni di autovetture nonostante l’emergenza sanitaria da “COVID-19”, nei pressi del bar appena riaperto, ha indotto quindi i finanzieri a rompere gli indugi e a perquisire i locali dell’attività commerciale. Dapprima i militari hanno rinvenuto piccole dosi preconfezionate di cocaina, pronte per lo spaccio; successivamente, tramite il prezioso ausilio delle unità cinofile in forza alla Compagnia Pronto Impiego Aversa, è stato individuato un nascondiglio posto nel retrobottega, all’interno del quale era occultato un borsone di tela contenente 1850 grammi di cocaina purissima suddivisa in panetti ed in confezioni di cellophane termosaldate, realizzate tramite una macchina del tipo di quelle utilizzate per conservare gli alimenti sottovuoto, anch’essa rinvenuta occultata. A riprova della serialità dell’attività di spaccio, sono stati trovati, inoltre, due bilancini di precisione, numerose confezioni di plastica utilizzate per il confezionamento dello stupefacente e oltre sei mila euro in contanti, provento dell’attività illecita.  Sequestrati, altresì, due telefoni cellulari nella disponibilità di Pierluigi De Luca, il cui contenuto, da un preliminare esame, ha già evidenziato preziosi elementi idonei ad individuare la rete di consumatori della sostanza stupefacente e le relative modalità seguite per gli ordini della medesima, tramite l’uso dei moderni social network. Tenuto conto della gravità del quadro indiziario – su disposizione dell’Autorità Giudiziaria – il responsabile dell’illecita attività è stato tratto in arresto in flagranza di reato e tradotto presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere, in attesa del previsto giudizio di convalida. L’operazione odierna realizzata dai Baschi Verdi di Aversa testimonia il costante impegno delle Fiamme Gialle anche nella lotta al traffico di sostanze stupefacenti, con il duplice intento di tutelare la salute dei cittadini e di debellare una delle principali forme di finanziamento della criminalità organizzata.

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