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PIETRAMELARA – Ripetitore telefonico: “Non nel mio cortile”.  La sindrome del NIMBY


Pietramelara – Tutti vogliamo essere connessi, tutti protestiamo al minimo calo di connessione o per la lentezza della navigazione. Tutti pretendiamo la copertura massima del territorio, e tutti siamo pronti ad indignarci quando scopriamo una certa zona senza segnale telefonico. Eppure siamo tutti pronti a protestare quando vediamo sorgere un ripetitore per le telecomunicazioni vicino le nostre abitazioni.  Allo stesso modo siamo tutti pronti a “disgustarci” quando vediamo rifiuti in strada, però siamo tutti pronti a protestare contro qualsiasi progetto per il trattamento dei rifiuti. Insomma, tutti sembriamo vittima del fenomeno conosciuto come NIMBY (Not In My Back Yard, Non nel mio cortile). Una sigla che indica la protesta da parte di membri di una comunità locale contro opere di interesse pubblico sul proprio territorio (ad esempio grandi vie di comunicazione, cave, sviluppi insediativi o industriali, termovalorizzatori, discariche, centrali elettriche e simili), ma che non si opporrebbero alla sua costruzione o spostamento in un altro luogo.  Se la sindrome NIMBY colpisse ogni abitante della Terra diventerebbe di fatto impossibile prendere quei provvedimenti indispensabili a ogni comunità che risulterebbero fastidiosi per la relativa zona coinvolta. Si arriverebbe così al paradosso che pur riconoscendo un impianto come essenziale, o comunque valido, non si riuscirebbe ugualmente a erigerlo.

 

 

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un commento

  1. Tutti contro ma quando la proposta di guadagno viene fatta a noi tutti siamo pronti ad accettare e magari a spreggiurare che la nostra fonte di guadagno non è dannosa. In sostanza siamo un popolo di egoisti